In principio era la riforma. Poi l’annuncio delle 100.000 assunzioni. Infine niente, neppure la dignità di una conferenza stampa.
Quello che è parso ai più un vero e proprio benservito del Presidente del Consiglio Renzi alla ministra Giannini è arrivato, in diretta tv, durante la presentazione del programma dei 1000 giorni. Poche parole ma estremamente chiare: “Più che di riforma si deve parlare di coinvolgimento sulla scuola”. E poi l’affondo finale: “Per un po’ di tempo non faremo più conferenze stampa. Le linee della «riforma» sulla scuola le potete trovare sul sito «passodopopasso.italia.it».”
Come dire: lei, signora Giannini, si è già esposta fin troppo. Adesso lavori in silenzio oppure favorisca la porta.
Il colpo è di quelli da ko: inelegante (come si addice ad un “fiorentinaccio” e per giunta ex-scout), ma efficacissimo. Potente e disarmante al tempo stesso.
Che le grazie esposte al sole avessero incrinato l’incantesimo era evidente un poco a tutti. E che l’esclusione – in extremis – dei provvedimenti sulla scuola dagli atti dall’ultimo Consiglio dei Ministri, rappresentasse un altro forte segnale era altrettanto palese. Ma pochissimi avevano la percezione di una tanto conclamata rottura.
Fonti governative assicurano, invece, che domani sarà presentata la riforma della scuola, anche se non con una tradizionale conferenza stampa, e al ministero dell’Istruzione garantiscono i racconti retroscenistici dei giornali saranno clamorosamente superati. Vedremo!