I Paesi alleati si preparano per combattere lo Stato Islamico. Il ruolo dei combattenti curdi, i peshmerga, è fondamentale per la strategia a livello locale e le donne non restano indietro. Anzi, sono in prima fila sul campo di battaglia.
Un reportage della Bbc racconta come un gruppo di donne curde si prepara per combattere l’Isis a Sulaimaniya, una città della regione autonoma del Kurdistan. Nonostante il caldo dell’estate iracheno, le donne si tengono la divisa e caricano sulle spalle le Kalashnikov. La femminilità non è trascurata: i cappelli sono raccolti e qualcuna e truccata.
LA MISSIONE: DIFENDERE I GIACIMENTI
Le donne curde sul fronte di guerra sono circa 1000. L’unità femminile a Kirkuk ha come missione la protezione dei pozzi petroliferi. Per questo devono compiere un difficile addestramento. Il colonello Nahida Ahmed Rashid ha spiegato alla Bbc che “loro hanno preso le armi e sono andati a combattere per proteggere il Kurdistan, dimostrando con i fatti che non esiste differenza tra uomini e donne”.
Rashid ha spiegato che l’unità femminile che guida non è recente. Si è formata nel 1996 per fare fronte alle forze del presidente Saddam Hussein. Centinaia di donne, tutte volontarie, che hanno vissuto da vicino l’orrore della guerra e vogliono dare il proprio contributo per porre fine al conflitto. “Queste donne si sono addestrate con armi e hanno imparato tattiche di altre forze speciali. Alcune hanno già combattuto insieme a colleghi maschi”, ha raccontato Rashid.
CASA, FAMIGLIA E GUERRA
Paradossalmente, le famiglie sostengono la decisione delle donne curde di combattere contro l’Isis. Il capitano Mujdat è madre di tre figli e tra pochi giorni partirà per una missione dove rischierà la vita, ma marito e figli sono orgogliosi della missione che compie. Il colonnello Rashid racconta che ha una figlia di 10 anni che quando vede i video diffusi dall’Isis le chiede di accompagnarla sul campo di battaglia. Le donne del Kurdistan sono grate ai peshmerga per la sicurezza che offrono in questo momento.
