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Perché i popolari gioiscono con la nuova Commissione europea

I popolari hanno subito un calo alle elezioni europee, ma possono essere comunque soddisfatti per il nuovo assetto della Commissione europea? La domanda non è peregrina se si analizzano i posti attribuiti ai vari partiti politici europei.

Infatti, nonostante il calo di consensi, il PPE è uscito vittorioso dall’ultima tornata di nomine. Ecco i numeri: il PPE rispetto alle passate elezioni del 2009 è passato da 274 a 221 deputati; mentre invece i socialisti europei (che al Parlamento europeo convergono nel Gruppo S&D) ne hanno persi solo 5, quindi sono passati da 196 a 191.

Quindi il calo più grosso lo ha subito il PPE, ma nonostante tutto riesce a mantenere salde alcune posizioni in Europa. Infatti in base alle nomine fatte finora dal Consiglio europeo (parliamo di nomine perché il Parlamento europeo deve avallare le candidature con il voto) al PPE andrebbe il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, invece ai socialisti la poltrona di Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ovvero il nostro Ministro degli Esteri Federica Mogherini (poltrona di prestigio, ma priva di poteri concreti).

Le trattative proseguono in questi giorni per l’assegnazione delle altre caselle e, con molta probabilità, il PPE porterà a segno un altro colpo se lo spagnolo Luis De Guindos verrà confermato a capo dell’Eurogruppo. Inoltre per quanto riguarda le Presidenze delle 22 Commissioni del Parlamento europeo (20 Commissioni e 2 cosiddette “Sottocommissioni“) i popolari hanno incassato 9 Presidenze e i socialisti solo 6.

Che dire, dobbiamo forse pensare che sarà questo lo scenario fino a quando la Cancelliera Angela Merkel, maestra delle negoziazioni europee, “presiederà” l’Europa?


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