Alla prossima Leopolda Blu di Milano (18 Ottobre 2014) parteciperemo come Costituente Popolare e Civica del Veneto, con la speranza che tutti gli esponenti delle diverse sigle, parrocchie e parrocchiette, partiti e partitini che compongono la galassia del centro destra compiano il passo indispensabile: chiudere le vecchie casematte delle antiche appartenenze ormai obsolete e concorrere tutti insieme alla costruzione del nuovo soggetto politico.
Noi abbiamo cominciato a farlo da popolari e democratici cristiani nel Veneto, con la formazione del comitato della Costituente popolare e civica, perché nel nuovo soggetto vorremmo portare la nostra migliore cultura e tradizione politica.
Ciò che perseguiamo è la nascita di un soggetto politico laico, democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, trans nazionale ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano, inserito a pieno titolo nel PPE e alternativo al PD socialdemocratico renziano.
Vogliamo tornare a dare voce e rappresentanza politica a quel terzo stato formato da piccoli e medi imprenditori e dai loro dipendenti, dagli agricoltori, commercianti, artigiani, liberi professionisti che sono i reali produttori del reddito nazionale su cui vivono gli altri tre stati: la casta dei privilegiati della politica e derivati, quello dei diversamente tutelati del settore pubblico e il quarto non stato rappresentato dal lavoro nero, dalla prostituzione, dalla malavita organizzata, dal traffico di droga e affini.
Si tratta di ricostruire l’equilibrio che si è spezzato tra classi popolari e ceti medi che sino a oggi è espresso dall’alta astensione dal voto, ma che, quanto prima, potrebbe tradursi in rivolta sociale a partire da quella fiscale.
Alternativi al trasformismo renziano, al berlusconismo fuori tempo e al grillismo senza costrutto, dobbiamo impegnarci a offrire al Paese una nuova speranza.
Continuare a difendere le vecchie rendite di posizione, mentre sta montando un tentativo di riduzione della democrazia da parte di un Parlamento di nominati, eletti con una legge illegittima, sulla base del protocollo del due del Nazareno, sarebbe suicida.
Sin dalle prossime elezioni regionali e locali si costruiscano liste elettorali unitarie di quanti si riconoscono nell’area popolare e con un’assemblea nazionale di delegati da eleggere con elezioni primarie in tutti i comuni con regole democratiche condivise, si definisca la piattaforma programmatica sulla quale richiederemo il consenso agli italiani.
Ettore Bonalberti
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