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Il nostro paese propone i mutui più cari d’Europa

Con un tasso medio del 3,07%, i mutui italiani sono i più cari d’Europa. Colpa delle tasse aumentate del 107% in due anni

Nonostante il periodo critico a livello finanziario, ci sono ancora persone che non vogliono rinunciare alla possibilità di costruirsi un futuro in una nuova abitazione e per questo si rivolgono alla rete per confrontare i mutui più vantaggiosi allo scopo di individuare la formula migliore per le proprie esigenze. Anche se il mercato è ricco di alternative e ciascuna banca cerca di proporre le offerte più invitanti, non sempre però la ricerca si conclude con un esito positivo, soprattutto a causa degli elevati costi che questo tipo di finanziamento implica per chi ne avanza richiesta.

Un recente rapporto di Confartigianato ha infatti rivelato che, in Italia, acquistare casa in Italia costa più che nel resto d’Europa poiché vengono proposti mutui più cari: a maggio 2014 il tasso medio di interesse sui prestiti era del 3,07%, ovvero 36 punti di base in più rispetto al 2,71% degli altri Paesi europei.
A subire maggiormente questo discrimine sono le famiglie sarde, cui vengono proposti mutui con un tasso d’interesse medio del 4,12%. Dal rapporto di Confartigianato emerge inoltre che a pesare sul mercato immobiliare italiano sarebbe anche il fisco: stando ai dati raccolti, infatti, negli ultimi due anni le tasse sono aumentate del 107%.

A dimostrazione della condizione di estrema negatività in cui permane da tempo il mercato immobiliare italiano permane la diminuzione del numero di mutui concessi alle famiglie italiane per l’acquisto di una casa: i dati, aggiornati a maggio 2014, registrano un ammontare complessivo pari a 360,1 miliardi di euro, in calo dell’1,1% rispetto all’anno precedente.
La contrazione maggiore ha visto come protagonista la regione Abruzzo (-4%), cui seguono la Basilicata (-3,4%) e il Molise (-3,4%), mentre il solo Trentino Alto Adige ha registrato un andamento di segno positivo (+1%).

Ad uno sguardo più ampio, è possibile osservare come, sul totale dei prestiti concessi alle famiglie per l’acquisto di una casa, l’80,7% delle richieste proviene dal Centro-Nord, mentre solo il 19,3% dal Sud Italia. Nello specifico, le regioni che usufruiscono del volume maggiore di mutui sono: Lombardia (in testa con il 24,5% del totale), Lazio (12,9%), Emilia Romagna e Veneto (9,1% ciascuna), Piemonte (7,8%) e Toscana (7,2%).

Se, come abbiamo detto, il peso della tassazione ha contribuito in modo tangibile all’affossamento del mercato immobiliare, Confartigianato avverte che, con l’introduzione della Tasi, le cose potrebbero prendere una piega ben peggiore.
L’applicazione del nuovo tributo ad aliquota base potrebbe far crescere il prelievo fiscale del 12%, mentre se venisse applicata l’aliquota del 2,5 per mille, la tassazione sull’abitazione principale finirebbe con l’aumentare del 60% rispetto al 2013.


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