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Il Papa a Redipuglia

– Resta valido il significato profondo di quel che Redipuglia rappresenta per la nostra storia: il più grande sacrario di una guerra che era meglio non fare, che impose un prezzo inaccettabile di sofferenza e di sangue, ma segnò anche la prima prova per una nazione giovane e fragile: una prova che fu superata – . Così Cazzullo oggi sul Corriere.
No, Redipuglia fu edificato innanzitutto per rispondere a un problema pratico. Quello di concentrare un elevato numero di salme che non avrebbero potuto avere un’individuale degna sepoltura. E fu edificato per racchiudere ben altro significato. Almeno nelle intenzioni di chi lo volle. L’imponenza, la scelta dei materiali, l’ architettura minimalista dicono e raccontano altro. E dovevano servire ad altro. A rinsaldare con il maiuscolo Presente il legame tra i vivi e i morti. Un senso dell’identità e di un’appartenenza, anche se discutibili quanto si vuole.
Il Papa va a Redipuglia perché lui il Papa rappresenta la religione anche nella sua componente temporale. Quella che ha preferito la temporalità alla spiritualità con tutti gli esiti che la Storia ha registrato. La stessa confusione che annebbia la riflessione di Cazzullo sul sacrario di Redipuglia.

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