La Germania non ha deficit di bilancio. Ma è una situazione troppo perfetta per poter durare nel tempo. Ne sono convinti gli analisti di Deustche Bank, che alla propria madre patria, ormai è chiaro, non fanno sconto. E ne dettagliano le ragioni in un report di alcuni giorni fa.
NESSUN NUOVO DEBITO
Il punto di partenza è la legge di bilancio tedesca. Mentre sempre più voci chiedono un’interpretazione più flessibile delle regole di Maastricht, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha presentato un piano di bilancio che non prevede alcun nuovo debito federale tra il 2015 e il 2018. “La notizia – scrive il broker tedesco – arriva con grande dispiacere della Francia, dove il suo collega Michel Sapin è stato costretto ad ammettere che il deficit di quest’anno sarà almeno del 4,3% del Pil e che il raggiungimento dell’obiettivo del 3% deve essere rinviato per la terza volta, al 2017”.
La presentazione del bilancio del parlamento tedesco è stata accompagnata da un tweet di Schäuble: “La politica fiscale incentrata sulla stabilità è un contributo necessario per costruire la fiducia globale in Europa”, respingendo così fermamente le chiamate a spostarsi verso una politica fiscale più espansiva in Germania. Un bilancio federale equilibrato sarebbe il primo dal 1969, rileva Db. Infatti è noto che se è vero che la situazione a livello di deficit complessivo sia buona, il debito federale tedesco – che non è inglobato in quello nazionale – è in una situazione ben diversa.
LA POLVERE SOTTO AL TAPPETO
Ma non è tutto oro ciò che luccica. “Il surplus previsto nel bilancio 2017 ancora indicato nel Programma di stabilità 2013 – scrive Deutsche Bank – è venuto meno a seguito delle spese pensionistiche attuate dalla grande coalizione. Inoltre, a giudicare dalla posizione ciclica dell’economia tedesca, i tassi di interesse sono troppo bassi: almeno tra il 2 e il 3%, grazie alla Bce. Anche tenendo conto del fatto che tale divario si è gradualmente allargato dal 2011, il signor Schäuble potrà risparmiare circa 10 miliardi di euro (cioè lo 0,4% del Pil) in spesa per tassi di interesse nel 2015, mentre lui ha stimato una cifra pari a 26,7 miliardi di euro (1% del PIL)”.
LE ASSUNZIONI SONO CORRETTE?
Il governo è insomma troppo ottimista. Secondo Deutsche Bank, “l’assunzione di un tasso medio di crescita del 1,4% tra il 2016 e il 2018 – marginalmente sopra la crescita tendenziale – è realistica. Eppure, anche se le recenti giravolte economici hanno poco a che fare con gli alti e bassi ciclici normali, non si può negare il rischio di un rallentamento ciclico da qui a cinque anni. Con un rischio più elevato le ipotesi di crescita sul 2015”. Un’economia globale ancora lenta e il crescente peso del conflitto tra Ucraina e Russia, che ha portato le esportazioni tedesche verso la Russia a crollare pesando sulla fiducia delle imprese e sulla spesa per investimenti non fanno gioco al governo. “Le cui previsioni di crescita del Pil del 2% per il 2015 sembrano molto ambizioso. Allo stesso modo la previsione di inflazione del 1,9% appare troppo elevata. Tutto sommato, la crescita nominale potrebbe a nostro avviso, essere inferiore di mezzo punto o anche 3 quarti di punto rispetto alle assunzioni del governo”.
LE INFRASTRUTTURE, I GIOVANI E IL RESTO D’EUROPA
Il piano di bilancio di Schäuble ha anche riacceso l’annosa polemica tedesca sulle strutture fatiscenti, che richiederebbero tra i 4 e i 7 miliardi all’anno (tra lo 0,1% e lo 0,3% del Pil), e sul fatto che il risparmio attuale la Germania lo stia facendo a scapito delle generazioni future. E mentre il Fmi e la Bce chiede a gran voce che la Germania aumenti gli investimenti per generare ricadute positive per le economie limitrofe in difficoltà, Schäuble risponde un assordante no. Insomma, il malcontento monta.
BILANCIO A RISCHIO
Le finanze tedesche sono tutt’altro che sotto controllo. “L’attuale governo – conclude Deutsche Bank – cavalca un’onda generata da sforzi di riforma del passato e tassi di interesse eccezionalmente bassi. I progetti di punta della grande coalizione – la possibilità temporanea di andare in pensione a 63 anni (senza una pensione ridotta) e gli aumenti delle pensioni per le madri che hanno dato alla luce bambini prima del 1991 e per le persone con capacità di guadagno ridotte – causerà un significativo deterioramento delle finanze pubbliche. Il signor Schäuble è riuscito a mascherarlo durante il mandato del governo attuale, facendo ricorso alle entrate del sistema di sicurezza sociale. Il prossimo governo dovrà però trovare fonti più sostenibili di finanziamento, altrimenti il periodo di bilanci in pareggio sarà solo un intermezzo a breve termine”.