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La visione che manca all’Italia di Renzi e Grillo

Al nostro Paese manca una proposta ricostruttiva, fatta di una chiara visione, narrazione e punti specifici di attuazione. Questa tesi nasce, oltre che da convinzioni personali, da due tipi di osservazioni: la prima dell’attuale panorama politico, la seconda dell’attuale società.

Il panorama politico. In Italia abbiamo in campo le seguenti proposte politiche. Una proposta riformista incarnata dal Governo Renzi. Renzi si é accorto che c’è un mondo nuovo da governare e che quindi servono profonde riforme dell’assetto dello Stato per vincere le nuove sfide dell’economia e della società.

Una proposta distruttiva incarnata da Grillo. Grillo (e Casaleggio) si sono accorti delle potenzialità della rete come fonte di conoscenza, mobilitazione, creazione, innovazione e controllo sociale. Pertanto, partendo dall’idea della rete come panacea per vincere le nuove sfide dell’economia e della società, intendono distruggere tutte le forme di intermediazione che esistono tra Stato e cittadini.
Non vi sono altre proposte in giro oggi particolarmente in voga. In altri termini, tutti gli altri soggetti politici, e non è un giudizio di valore, semplicemente non hanno una proposta complessiva percepita come tale dagli Italiani. Niente di male, dovranno lavorare per costruirla.

Le proposte in campo, a prescindere dalle preferenze personali di ciascuno, hanno un senso e alcune buone ragioni; innanzitutto l’idea che questo sistema non funziona più e che va totalmente cambiato, in un caso riformandolo nell’altro caso distruggendolo. Ma hanno due grandi limiti: non hanno una visione dell’Italia da qui a 20 anni e non mobilitano il vero capitale sociale dell’Italia. Ecco quindi l’importanza del secondo punto di osservazione a cui mi riferisco (la società). Oggi chiunque governi è chiamato a governare un mondo nuovo e solo una profonda comprensione dello stesso può condurre alla costruzione di proposte credibili e sostenibili, quindi dotate di una visione. Non c’è lo spazio per descrivere le profonde trasformazioni del mondo nuovo, ma basti citare cinque punti da approfondire in altre circostanze: a) glocalizzazione; b) finanziarizzazione; c) digitalizzazione; d) terza rivoluzione industriale; e) nuova cittadinanza.

Tali trasformazioni non sono di tipo ordinario e stanno tutte avvenendo nel momento storico in cui viviamo, creando nei fatti un nuovo paradigma di organizzazione e convivenza sociale, caratterizzato da valori, poteri e livelli nuovi. Ecco quindi perché all’Italia serve una visione e una proposta ricostruttiva in grado non semplicemente di riformare o distruggere, ma di ricostruire completamente lo Stato Italiano nel mondo nuovo di oggi e di farlo a partire dalle esperienze di sussidiarietà, generatività e innovazione sociale che esistono oggi in Italia, vera fonte di vantaggio collaborativo del nostro Paese nel mondo.


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