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Marò, la versione di Terzi che bistratta Monti, Passera e Di Paola

Ormai non è più al governo e ha deciso di dire la sua versione dei fatti. L’ex ministro degli Affari esteri, Giulio Maria Terzi di Sant’Agata, ha svelato in un’intervista alla giornalista Maria Giovanna Maglie, pubblicata oggi da Libero, le decisioni del governo del premier Mario Monti sul caso dei due fucilieri italiani detenuti da due anni in India. Non condivise da lui.

CAMBIO DI ROTTA

Le contraddizioni e la confusione di ruoli sono cominciati dal giorno dell’incidente, il 15 febbraio del 2012: “Appena ho avuto la notizia dell’incidente, avvenuto fuori dalle acque territoriali indiane, e della richiesta della Guardia Costiera indiana di fare invertire la rotta alla Enrica Lexie per indirizzarla verso il porto di Kochi, ho subito detto che la nave non doveva lasciare le acque internazionali… La risposta che mi arrivò mi sorprese e irritò: mi riferirono che l’incidente si era verificato diverse ore prima, e che la nave aveva già invertito la rotta, eseguendo ordini del ministero della Difesa”.

LA PROMESSA MANCATA

Nell’intervista Maglie ricorda le critiche, anche fatte da parte sua, rivolte all’ex capo della Farnesina. Dietro le quinte egli lavorava ad un arbitrato internazionale che permettesse a Salvatore Girone e Massimiliano Latorre di non rientrare in India dopo il permesso, senza incorrere in scorrettezze diplomatiche. Ci era riuscito, ma dall’interno del governo Monti sono arrivate altre indicazioni.

IL RUOLO DI PASSERA

Terzi sottolinea le motivazioni delle sue dimissioni: “Nel marzo 2013 hanno vergognosamente convinto i Marò a rientrare in India, dopo che si era deciso il contrario, assicurando che nel giro di poche settimane o mesi sarebbero tornati a casa… Prima hanno deciso di rimandarli a Delhi su istigazione di un ministro che adesso vuole fondare un partito politico”. Il riferimento è a Corrado Passera, all’epoca responsabile del ministero dello Sviluppo economico. Inoltre ci sarebbero state pressioni – secondo Terzi – per timore di rappresaglie nei confronti degli interessi economici dell’Italia in India.

TRE GOVERNI, NESSUNA SOLUZIONE

Sono passati 523 giorni da quando Latorre e Girone sono stati detenuti in India. Nel frattempo, in Italia, ci sono stati tre governi diversi: Letta ha seguito la linea dell’abbandono dei Marò nelle mani degli indiani. Il governo Renzi un giorno parla di internazionalizzazione e quello dopo il capo di Stato Maggiore della Marina dice che comunque il percorso va condiviso con l’India. Basta: che imbocchino definitivamente e celermente la strada giusta dell’arbitrato”, ha detto Terzi.

FERMARE L’ATTENDISMO

“Saltò fuori la tesi che gli indiani erano così contenti di avere ottenuto quello che volevano – aggiunge Terzi – che ci avrebbero rimandato indietro i Marò in poco tempo. Invece non è stato così… l’Italia continua a dar prova di confusione, indecisione o almeno attendismo. Per questo, la manifestazione di oggi organizzata dalle famiglie, alla quale hanno aderito con decisione le associazioni di ex militari, deve dire basta”. L’appuntamento è oggi alle 16:45 a Roma a Piazza della Bocca della Verità.

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