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Perché le banche festeggiano per la mitragliatrice di Draghi

Onore al merito di Draghi, che riesce nuovamente a sorprendere in positivo mercati ormai “viziati”, che chiedono ai policymakers ogni volta di più. Le misure varate ieri superano senza dubbio le più rosee aspettative di investitori e analisti per questo meeting, come si nota dalla spumeggiante price action degli asset europei.

MISURE E RAGIONI

Oltre a tagliare i tassi nella misura citata, l’ECB ha varato un programma di acquisti di Asset backed Securities e Covered bond (500 miliardi secondo le indiscrezioni) da iniziare a metà ottobre.

Coerentemente con gli ultimi sviluppi la Banca Centrale Europea ha abbassato le stime di crescita del 2014 e 2015 portandole rispettivamente a 0.9% da 1% e 1.6% da 1.7%, mantenendo l’indicazione di downside risks, e ha tagliato anche le previsioni di inflazione del 2014 allo 0.6% da 0.7%.

L’azione è stata giustificata con la necessità di ancorare le attese di inflazione di lungo periodo e supportare una crescita che, sia pure per eventi esogeni (Ucraina?) sta deludendo le attese.

Nel Q&A Draghi ha ammesso che la decisione non è stata unanime, ma ha aggiunto che alcuni membri avrebbero voluto “fare di più”. Circa la mossa sui tassi ha annunciato che con questo taglio siamo giunti al floor, aggiungendo che non ha senso per gli istituti di credito di rinviare l’accesso alle TLTRO in attesa di ulteriori ribassi.

COMMENTI A CALDO

– Con queste misure Draghi ha inteso potenziare gli effetti di quanto varato a giugno, e nel contempo anticipare, ampliandolo, il “credit easing” annunciato nella stessa occasione, ottenendo di fatto una sorta di Quantitative easing, senza incappare nelle difficoltà tecniche connesse con l’acquisto di governativi europei, e senza violare, per il momento, quel tabù, caro a Francoforte.

– L’ulteriore taglio dei tassi rende ancora più appetibile per le banche accedere alla TLTRO (gli costa 0.15%), e ancora più costoso per esse detenere liquidità inutilizzata.

– L’acquisto degli ABS e dei Covered bonds da un lato dovrebbe rivitalizzare il mercato del credito. Idealmente gli istituti di credito possono indebitarsi allo 0.15%, erogare prestiti al settore privato, cartolarizzarli in qualche modo e venderli all’ ECB con un margine. Non stupisce che il settore bancario abbia recuperato oltre il 3% oggi.

– Dall’altro, il programma di acquisti, insieme con le TLTRO, dovrebbe produrre un robusto incremento del balance sheet ECB (Draghi ha dichiarato di attendersi che torni ai livelli del 2012, vale a dire salga di 1 trilione di € circa). L’aggiunta dei covered bonds al novero degli strumenti idonei ha soprattutto la funzione di offrire al programma di acquisti un ammontare sufficiente di assets da renderlo significativo dal punto di vista dell’iniezione di liquidità nel sistema.

– Di fatto, il programma di acquisti in partenza ad ottobre è una forma di QE. Anche la FED nel 2008 inizio con i mortgages. L’ammontare forse non è impressionante, e la messa in pratica (attendiamo le modalità ad ottobre) più lenta e farraginosa rispetto agli acquisti di bond governativi. Ma si tratta di acquisti di assets in size importante, e questi avvengono assai prima di quanto atteso dai più ottimisti.

Certo, a questo punto un “large scale Sovereign QE” è rinviato di parecchio nel tempo, se vedrà mai la luce. Dopo aver rafforzato le misure prima del loro dispiego, e prima della AQR e degli stress test bancari, Draghi e C. vorranno vederne gli effetti prima di mettere di nuovo mano al policy mix.

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