A pochi giorni dal referendum che potrebbe sancire l’indipendenza della Scozia dalla Gran Bretagna, il prossimo 18 settembre, la suspence per l’esito del quesito, che i sondaggi danno ancora per incerto, investe anche il colosso americano della difesa Lockheed Martin. La ragione? Il destino di Trident, la base sottomarina nucleare britannica su territorio scozzese.
Trident è un sistema difensivo composto da quattro sottomarini armati con i missili Trident II D5 della Royal Navy e stazionati presso la base navale di Clyde sulla west coast scozzese. I missili sono realizzati e forniti da Lockheed, ma la campagna a favore dell’indipendenza di Edimburgo ha promesso di far allontanare il programma dal territorio scozzese se l’esito del referendum sarà positivo.
“Lockheed Martin ottiene forti ricavi dalle forniture per Trident e ha fatto pressione su Washington e su Londra perché il programma resti in Scozia”, ha dichiarato a Quartz George Perkovich, direttore del programma nucleare al Carnegie Endowment for International Peace.
Il premier scozzese, Alex Salmond, ha detto che l’arsenale nucleare potrebbe essere rimosso dal territorio scozzese entro il 2020. Un think tank indipendente, il Royal United Services Institute, ha invece sottolineato che la tempistica più probabile è quella del 2028. L’istituto ha inoltre stimato che il trasferimento delle armi costerebbe dai 2,5 miliardi di sterline ai 3,5, mentre Downing Street ha alzato il tetto dell’eventuale trasferimento militare fino a 25 miliardi di sterline. Una grana economica seria per Londra. Ma ad essere in ballo è anche il sistema di sicurezza britannico, costretto a fare i conti in questi ultimi giorni con le minacce dell’Isis. Per questo motivo l’ex capo di Stato maggiore della Difesa inglese, Mark Stanhope, ha scritto una lettera aperta a Salmond, sostenendo che il piano del premier per la rimozione di Trident dal territorio scozzese rappresenterebbe un motivo di “destabilizzazione nella nostra strategia di difesa militare proprio quando lo scenario internazionale sembra incupirsi”.
La tensione politica sul destino di Edimburgo giunge quindi oltreoceano. Il sistema Trident è uno dei sette programmi che compongono il portafoglio dei sistemi spaziali di Lockheed Martin, che nel 2013, secondo un report della società, avrebbe generato 8 miliardi di dollari di vendite nette.
“Per Londra si tratterà di una decisione molto, molto difficile”, ha spiegato Perkovich. “Se non si possono più tenere i missili in Scozia, si dovranno spendere miliardi e miliardi per spostarli in Inghilterra. Un problema non da poco”. Né per Londra, né per Lockheed.