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Se questa è teologia. H.Kung e l’eutanasia

Intervistato da Repubblica, il noto e discusso teologo Hans Kung ha detto che vuole decidere lui quando farla finita, e che tale scelta è legata alla sua fede nella vita eterna. Aggiungendo che il principio del diritto all’autodeterminazione è conseguenza del principio della dignità umana, anche per l’ultima tappa, la morte. Diritto all’autodeterminazione, dice il teologo. Ovvero: decido io ciò che è bene e ciò che è male per la mia vita. Più o meno quel che fecero Adamo ed Eva quando mangiarono dell’albero della conoscenza del bene e del male, l’unico che Dio aveva proibito di mangiare. L’esatto contrario, invece, di ciò che fece un tal Gesù di Nazareth, che dopo aver detto “sia fatta non la mia ma la tua volontà” accettò umilmente di finire in croce. Diritto all’autodeterminazione, dice Kung. La cui posizione sull’eutanasia conferma, caso mai ce ne fosse bisogno, il cedimento di tanta parte della teologia sedicente cattolica nei confronti di quel pensiero fascinoso e laicissimo, che a partire dalla modernità ha elevato a valore niente meno che il peccato originale. Chapeau.


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