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Così JP Morgan è finita nel mirino degli hacker

Sarebbero stati hacker italiani gli autori dell’ultimo attacco alla banca JP Morgan Chase & Co. Nomi, indirizzi e numeri di telefono di circa 76 milioni di conti personali e sette milioni di imprese sono trafugati dal sistema dell’istituto. Ma successivamente lo stesso New York Times ha corretto l’informazione dicendo che l’attacco cibernetico sarebbe partito dal Sud Europa ma non dall’Italia.

RISCHI DI FRODE

In un comunicato stampa, la banca ha confermato che “non ci sono prove che le informazione dei conti dei clienti coinvolti – numeri, password, nomi, fati di nascita e numero della Social Security – siano state compromesse durante l’attacco”. L’amministratore delegato della banca, Jamie Dimon, sostiene che “non ci sono frodi strane con i clienti coinvolti nell’incidente”. Per JP Morgan non è necessario che siano modificati i dati dei conti, ma resta il fantasma di quanto accadde a Home Depot, l’impresa numero uno del bricolage in America, i cui sistemi sono stati violati prelevando i dati di 40 milioni di carte di credito.

IL PRECEDENTE

Secondo il New York Times, “avrebbero legami con l’Italia o con altri Paesi del Sud dell’Europa gli hacker che hanno attaccato, per la seconda volta in tre mesi, la rete informatica di JP Morgan”.

Non è la prima volta che il sistema di JP Morgan è stato posto sotto attacco. L’ultima offensiva è avvenuta soltanto tre mesi, quando sono trafugate le informazioni di un milione di clienti. La responsabilità è stata attribuita alla Russia. L’Fbi non ha ancora identificato gli hacker, ma tra i sospetti c’è quello che anche questa volta arrivino dalla Russia, come rappresaglia per le sanzioni derivanti dalla crisi ucraina.

ANCHE LA CARTA DI OBAMA?

Un articolo di Business Insider sostiene che dallo scorso luglio il presidente Barack Obama utilizzi una carta di credito emessa dalla società, usata davanti ai media in un ristorante ad Austin, Texas (nella foto). Alcune indiscrezioni sostengono che la stessa potrebbe essere coinvolta nell’attacco. Darin Oduyoye e Paul Hartwick, portavoci di JP Morgan, hanno detto che per il momento la banca non commenterà questa informazione né comunicherà pubblicamente i clienti a cui sono stati sottratti i dati.

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