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Berlusconi, Renzi, Leopolde. Appunti di viaggio tra Dubai e Milano

Dovrebbero indire qualche Consiglio dei Ministri a Dubai o Abu Dhabi: sarebbero condizionati dal luogo, dal clima, dall’abitudine alle sfide, anche le più difficili ed impensabili e dalla velocità con la quale si prendono decisioni e si mettono in pratica. Anche la parola “autoritarismo” assume un suono diverso, direi benevole e più dolce.

A proposito, l’uomo più influente (e potente) degli Emirati Arabi Uniti è a Roma e sta incontrando il Presidente della Repubblica ed il Primo Ministro. Un altro premier, il terzo in meno di due anni… Difficile da comprendere per un Principe. Speriamo almeno gli faccia una buona impressione. Tra l’altro, parla anche po’ di italiano, così dovrebbe essere tutto più facile.

Che sia stato un po’ duro con i ragazzi che sabato scorso hanno organizzato ‘sta sveglia del centrodestra? No, qualche amichevole sberla critica fa bene alla loro età se data in buona fede e con simpatia. Ma avrei dovuto accettare il loro invito e partecipare, magari solo per dire “Che state facendo? Non vi rendete conto che se non andiamo oltre le ideologie e gli steccati, è finita per questo benedetto, pazzo e straordinario Paese? Oppure siete qui per autocelebrazione o per altri obbiettivi?”.
E poi, mentre stavano ancora a ciacolare su primarie e rifondazioni, il Cavaliere – il quale, piaccia o meno, ha sempre i numeri maggiori – pensa di fare i congressi e far eleggere i comitati cittadini (credo che lo stia rendendo pubblico in queste ore) dagli iscritti. Che Fitto non lo sapesse?

A Dubai per l’Expo 2020 hanno realizzato molti video di presentazione. Direi che quello che più rende l’idea di cosa possa essere una visione e definire l’approccio alle sfide sia “Nel deserto nulla ti viene incontro”. Dovrebbero farne una sorta di versione didattica e presentarla agli studenti nelle Università italiane.

Dopo aver letto questa mattina della Direzione Pd con un Cuperlo che accusa Renzi di voler costruire un altro partito, mi è venuta voglia di trascorrere il prossimo week end a Firenze. Magari solo per dire al Matteo di staccare la zavorra degli intellettuali radical chic della discussione inconcludente, sempre, a prescindere e perdente. Male che vada, il Lungarno è un hotel che offre sempre una vista magnifica su Pontevecchio.

Curioso poi che l’azionista di maggioranza del partito del segretario organizzi uno sciopero di protesta verso il governo del segretario medesimo in camicia bianca versione premier.

Ma se a Dubai riescono a far crescere l’erbetta verde nel deserto, costruiscono impianti da sci nei centri commerciali ed hanno approvato un progetto per costruire una città climatizzata per attirare turisti anche nella torrida stagione estiva, noi che in Italia abbiamo di tutto e di più per grazia divina ricevuta, non dovremmo vergognarci almeno un pochino per lo scempio che ne facciamo e rimboccarci le maniche della camicia per riparare? Eppoi, anche se non è bianca, la camicia, poco importa.

Poi, l’assistente di volo “Excuse me Sir, would you like anything to drink before landing in Milan?”
“Oh, yes please. Bollicine… Italiane” sorrido

“You are welcome, Sir”

“Grazie… e benvenuto in Italia”

“Thankyou Sir, I love Italy”

Già, magari noi Italiani lo capissimo davvero quanto amano il Belpaese.


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