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Chi è Joe Tacopina, il romano di Brooklyn che comprerà il Bologna

“Il Bologna è a stelle e strisce. Il Cda ha deciso di accettare l’offerta americana e di cedere la società alla cordata guidata da Joe Tacopina e che ha tra i suoi investitori il magnate canadese Joey Saputo. I soci sono stati convinti dall’offerta statunitense che prevede un indennizzo di 6,3 milioni in tre anni. Gli americani entro il 15 ottobre verseranno 6 milioni nel club”. L’annuncio arriva dal Corriere di Bologna. Non è la prima volta che una squadra italiana riceve l’interesse di un compratore estero (vedi Thorir nel caso dell’Inter o di Pallotta per la Roma). Ma è probabilmente la prima volta che l’acquirente è un uomo tanto affascinante e in vista.

CHI è MR TACOPINA
“Mr Tacopina sta alla difesa in Tribunale come Donald Trump sta al real estate”. A dare questa definizione di Joe Tacopina, avvocato penale di origine italiana cresciuto a Brooklyn, dove sue padre, romano di Monte Mario, aveva scelto di emigrare è il New York Times. Ma sulle cronache americane Tail nostro è finito svariate volte, grazie a processi vinti in maniera inaspettata partendo da posizioni di assoluto svantaggio. Ha difeso, per esempio, due assistenti di Micheal Jackson nel 2004 quando il re del pop era stato accusato di violenza sessuale contro un minore e i due di aver rapito la mamma di quest’ultimo: accuse cadute miseramente anche grazie alla dialettica dell’avvocato.

TRA CRIMINE E GOSSIP
Molti i casi eclatanti, come quello che più di recente ha portato l’assoluzione di due funzionari del Dipartimento di polizia di New York accusati di stupro da una donna che sul suo caso aveva creato un solido circo mediatico. La sentenza più choccante che si ricordi in città, l’ha definita sempre il New York Times. E casi sempre in bilico tra il crimine e il gossip, come quello in cui Tacopina ha fatto assolvere il proprietario di un bar dall’accusa di aver picchiato il principino di Monaco Pierre Casiraghi.

COME L’AVVOCATO DELLA TV

Capello brillantinato, pochette nel taschino, sguardo torvo e molta teatralità, Joe Tacopina è tutto ciò che l’iconografia classica suggerisce riguardo a un brillante avvocato yankee. Tanto da aver ispirato anche una serie tv, The Guardian, il cui protagonista è stato costruito prendendo spunto dal suo stile di litigator. Lusingato dall’attenzione, lui avrebbe commentato: “Bene, dov’è il mio compenso?”.

IL PIÙ GIOVANE E PROLIFICO LITIGATOR DELLA GRANDE MELA

“Joseph Tacopina ha fondato il suo studio legale nel 1994 – si legge nella bio ufficiale – Dopo aver svolto il ruolo di accusatore, ha deciso di dedicare il suo talento alla difesa in campo penale. Avendo agito in più di 80 casi all’età di 42 anni si è guadagnato il titolo mediatico di “più attivo giovane difensore penale” di New York”. Commentatore tv, membro del Federal Bar Council, il Consiglio degli avvocati difensori di New York, professore per hobby alla Fordham Law.

DAL TRIBUNALE DI NY A BOLOGNA
Uno così che sceglie di dedicarsi al calcio di una squadra italiana, neppure tra le più forti. Eppure, come riporta il Resto del Carlino http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/joe-tacopina-proprietari-1.286624#1 diche di essere “onorato di diventare il prossimo proprietario di questo storico club. ll nostro gruppo è stato entusiasta nell’apprendere la decisione del Consiglio di Amministrazione del Bologna Fc di accettare la nostra offerta per l’acquisto della società”. Quale sarà il ruolo nella società sportiva? Lo dice a Carlo Bonini di Repubblica: “Aver fondato uno degli studi legali più importanti di New York è una forma di business che poi ho diversificato. Anche ora, con il Bologna, lascerò che l´attività dello studio venga condotta dai miei eccellenti soci. Io mi occuperò di calcio e porterò qui la mia famiglia, moglie irlandese e cinque figli”.

“VINCO CON I FATTI”

E chiede all’Italia, una possibilità. Non che si aspettasse le fanfare, ma “chiedo almeno di essere rispettato, perché non ho fatto nulla in vita mia per meritare gli insulti”, di chi qualche giorno fa ha ipotizzato che sia un farlocco, una fregatura. “Faccio l´avvocato penalista da diciassette anni e ho imparato che una giuria popolare non si convince con l´opening statement, ma con il closing argument. Non conta nulla dire quel che dimostrerai se non sei in grado di farlo. Conta quello che avrai dimostrato alla fine del processo. E se racconti cazzate all´inizio, quelle cazzate, prima o poi, ti trascineranno a fondo. Non do nulla per scontato negli altri, né pretendo che gli altri lo facciano con me. Ma alla mia faccia ci tengo”. E il 16 luglio il deal con il Bologna si chiuderà.
Il suo nome era già intrecciato al calcio italiano quando a inizio 2007 a essere in vendita era la Roma e Tacopina lavorava al deal per tirarvi dentro George Soros, che avrebbe dovuto comprare la Roma a febbraio di quest’anno. Storia finita malissimo e in una bolla di sapone. Ma Tacopina ribatte: “Io non dovevo comprare la Roma. Io ho comprato il Bologna”.

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