Ventisette audizioni in due settimane, tutti i Commissari designati sottoposti al duro “esame“ degli eurodeputati, coinvolte tutte le commissioni parlamentari dell’Europarlamento. Il risultato? Un mini rimpasto in vista per Jean-Claude Juncker che avrà poco meno di 2 settimane per riorganizzare “la sua squadra di Governo“ prima di sottoporla al voto del Parlamento europeo.
IL BOCCIATO
Il primo passo per Juncker sarà sostituire il Vice Presidente designato per l’unione energetica, infatti dopo la “sonora bocciatura“ dell’ex Premier sloveno Alenka Bratusek serve un nuovo candidato. Gli addetti ai lavori non escludono che la sostituzione della slovena possa aprire un possibile scenario di cambio di portafogli: se il Governo sloveno indicherà al posto della Bratusek, un candidato/a poco esperto/a si potrebbe ipotizzare un rimpasto, con l’affidamento della Vice Presidenza in questione a un altro commissario (i bene informati parlano di Maros Sefcovic o Janez Potocnik).
IL CASO SPAGNOLO
Dopo svariate riunioni e qualche “mal di pancia“, è arrivato l’ok del Parlamento europeo anche su un altro commissario che aveva destato qualche polemica: lo spagnolo Miguel Arias Canete destinato a Clima e Energia (fortemente criticato da Sinistra e ambientalisti per i suoi legami con l’industria del petrolio).
GLI ECONOMICI PROMOSSI
Sono passati invece senza particolari problemi tutti i candidati “economici”, i “falchi merkeliani“ Vice Presidenti Jyrki Katainen e Valdis Dombrovskis, e i commissari Pierre Moscovici e Jonathan Hill (come scritto da Formiche.net gli ultimi due avevano destato qualche polemica.
IL COMMISSARIO UNGHERESE
Via libera condizionato per l’ungherese Tibor Navracsics, commissario designato alla Cultura, educazione, politiche giovanili e cittadinanza, sul quale permangono perplessità visti i suoi “legami culturali” con il Governo Orban; per questo al commissario ungherese probabilmente verrà tolta qualche competenza. Semaforo verde anche per la candidata al ruolo di M.me PESC Federica Mogherini che, per i coordinatori di tutti i gruppi politici, si è dimostrata “ben preparata, dedita e competente“.
LE PROSSIME TAPPE
Non ci sono stati particolari problemi per il resto dei commissari designati che, al momento, hanno ricevuto il via libera del Parlamento europeo. Quindi, a parte il probabile piccolo rimpasto di competenze e una sostituzione, il nuovo esecutivo europeo di Juncker sarà sottoposto al voto del Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, il 22 ottobre.
LE LARGHE INTESE
La nuova Commissione dimostra che, ancora una volta, il “sodalizio PPE-S&D-ALDE“ (ovvero i principali gruppi politici) ha tenuto, perché tra un compromesso da una parte e una concessione dall’altra, sono riusciti a far digerire alle reciproche compagini politiche, nonostante qualche malumore, “la formazione Juncker”.