Un morto in Germania (un dipendente dell’Onu). Ricoverati e diversi contagiati in Spagna. Il rischio Ebola è ormai immanente anche in Europa.
Gli allarmismi sono da un lato eccessivi, come dicono molti esperti e ha scritto anche l’Economist, dall’altro non aiutano a porre in atto con lucidità quelle misure di controllo e sicurezza che peraltro in Usa e in Europa ci sono e sono applicati, anche se ci sono baruffe sui protocolli.
L’Italia può restare immune? No. E negli scorsi giorni lo ha sottolineato lo stesso ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in una intervista al quotidiano la Repubblica in cui peraltro paventava potenziali rischi dalla presenza di personale della Fao a Roma che fa sovente la spola con i Paesi africani più funestati dal virus.
Ciò detto gli addetti ai lavori nella Capitale non si sono fatto impadronire dal panico quando sono venuti a conoscenza di due casi sotto controllo e in fase di verifica nell’ospedale Spallanzani. Finora le indiscrezioni parlano di casi di possibile contagio, ma non ci sono conferme sul grado del contagio e sui loro possibili sviluppi.
Vedremo nelle prossime ore se e come saranno confermati questi rumors di cui si parla nella Capitale finora solo fra pochi addetti ai lavori ad alto livello nel campo sanitario. Se il grado di attenzione è alto, è altrettanto elevato il grado di controllo e prevenzione.
