Chi la spunterà tra cinesi e giapponesi? Chi si accaparrerà una o le due Ansaldo? Chi vincerà la gara in corso tra Hitachi e la cordata Cnr-Insigma? Sono le domande che si stanno ponendo gli addetti ai lavori che seguono, direttamente o indirettamente, la dismissione decisa dai vertici di Finmeccanica di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts.
LE MOSSE DEI GIAPPONESI
Il 16 ottobre, nel corso dell’incontro con Matteo Renzi, il primo ministro nipponico Shinzo Abe ha sponsorizzato Hitachi contro la cordata cinese Cnr-Insigma che concorre all’acquisto delle due controllate di cui Finmeccanica ha scelto di liberarsi. Qualche giorno prima, nel corso di una trasferta riservata – ha scritto Fabio Tamburini sul Corriere della Sera – gli aspetti essenziali dell’offerta giapponese erano stati illustrati in dettaglio a governo italiano e board di Finmeccanica da Hiroaki Nakanishi, numero uno di Hitachi, e dall’inglese Alistair Dormer, ad di Hitachi rail global, controllata che ha sede a Londra e si occupa di trasporto su rotaia con un fatturato di 1,1 miliardi e circa 2900 dipendenti.
IL DOSSIER TRA RENZI E MORETTI
Il Sole 24 Ore, in un articolo di Gianni Dragoni, ha prospettato la scorsa settimana questo scenario: Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica, apprezzerebbe più l’offerta dei giapponesi rispetto a quella dei cinesi. Anche perché, sottolineano alcuni osservatori, Moretti già alle Ferrovie aveva buoni rapporti con un’altra società giapponese, Bombardier, fornitrice delle Fs. Questo non significa, ovviamente, che la partita delle Ansaldo sia già decisa. Il Sole ha accreditato anche l’ipotesi che il premier Matteo Renzi possa preferire i cinesi; indiscrezione rilanciata oggi anche da Repubblica in un articolo di Roberto Mania per il supplemento Affari&Finanza. Ipotesi avvalorata dai rapporti stretti da Italia e Cina dal governo Renzi. Emblematico l’ingresso del colosso State Grid of China con il 35% in Cdp reti, la società che controlla le reti strategiche Snam e Terna. Secondo le indiscrezioni raccolte da Formiche.net, l’atteggiamento del governo non sarebbe invece stato esplicitato. Dunque al momento è atarassico sull’esito dell’operazione-Ansaldo.
I TEMPI E IL RUOLO DEI CINESI
Inizialmente la tempistica indicava per fine ottobre una decisione da parte del gruppo Finmeccanica. Ma ora i tempi si potrebbero dilatare: di alcuni giorni o di alcune settimane? Si vedrà. Sta di fatto che a corroborare le ipotesi di uno scarso interesse dei cinesi per le due aziende di Finmeccanica c’è stata la constatazione – rilevata oggi da Fabio Tamburini sul Corriere Economia, il supplemento economico-finanziario del lunedì del Corriere della Sera – che poco prima del recente summit Asem tra europei e asiatici il presidente del colosso cinese Cnr era nella delegazione del premier cinese, Li Kequiang, “ma non ha ritenuto di promuovere l’offerta su Ansaldo”.