La situazione economica del nostro Paese è ancora piuttosto altalenante e se, da un lato, alcune notizie fanno ben sperare, dall’altro, la ripresa non sembra prossima e moltissime persone vivono ancora in condizioni di precarietà.
Il denaro che circola fra le mura domestiche è spesso inferiore a quelle che sono le esigenze di spesa di una famiglia e chi ha la fortuna di avere un reddito relativamente stabile, garantito dagli introiti derivanti da uno stipendio, si trova a considerare l’ipotesi di informarsi sulla cessione del quinto per ottenere un supporto economico ulteriore.
Avere un’entrata fissa, infatti, non significa di per sè che questa sia sufficiente al sostentamento della propria famiglia o garantisca la copertura totale delle spese quotidiane. Questo è valido anche per le persone anziane, le cui pensioni esigue spesso non bastano.
Anche per i pensionati, però, sussiste la possibilità di cedere un quinto dei loro introiti all’Inps per ottenere dei prestiti e, proprio su questi, l’ente si è pronunciato con il messaggio 7415 del 2 ottobre.
Tale comunicazione, infatti, rende noti i nuovi tassi soglia Taeg applicati ai prestiti agli anziani, nello specifico a quelli da richiedere con cessione del quinto della pensione, indicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro e praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari fino al 31 dicembre 2014.
Va aggiunto che il legislatore ha esteso anche ai pensionati la possibilità di accedere a prestiti personali che possono essere saldati attraversi una trattenuta diretta sulla pensione.
Ciò non toglie che, allo scopo di tutelare al meglio i pensionati, l’Istituto di previdenza ha definito in modo chiaro e inequivocabile tutte le modalità e le condizioni necessarie per concedere tali prestiti.
Prima che l’importo della rata trattenuta dalla pensione venga versato alla banca o alla società finanziaria, l’Inps verifica che queste si attengano ad alcuni fondamentali prerequistiti, primo fra tutti possedere le caratteristiche previste per legge per poter svolgere questo tipo di operazioni.
Inoltre, il tasso applicato al prestito dev’essere inferiore al “tasso soglia” anti-usura per gli Enti finanziari accreditati (riportati esplicitamente all’interno del messagio cui abbiamo fatto riferimento poco sopra) o al tasso convenzionale stabilito per le propria fascia di età per il prestito erogato da un ente finanziario convenzionato; la rata non deve per alcun motivo superare come importo un quinto del valore della pensione e nel contratto devono esser riportate chiaramente tutte le spese in cui si incorre (istruttoria, estinzione anticipata, premio assicurativo per premorienza, commissioni e interessi).
Ricordiamo infine che, al fine di contenere i tassi di interesse e fornire maggiori tutele alle persone anziane, l’Inps ha predisposto una Convenzione, cui aderiscono numerose banche e finanziarie, che garantisce tassi più favorevoli rispetto a quelli presenti sul mercato. Sul sito dell’Istituto di previdenza sociale è consultabile l’elenco di tutti gli enti di credito aderenti alla convenzione.