Concludere i propri acquisti mediante pagamento elettronico è ormai una prassi assodata per moltissimi consumatori, tant’è che porre i prodotti American Express a confronto con quelli di altri circuiti come Visa o MasterCard sta assumendo una rilevanza sempre maggiore per riuscire a trovare la carta di credito più funzionale rispetto alle proprie esigenze. Questo assunto è certamente valido per gli acquirenti, ma assumerà presto una valenza anche per gli esercenti che, a seguito delle nuove disposizioni europee, potranno decidere di accettare solo alcune carte dei circuiti cui dichiarano di usufruire.
Tale nuova pratica trova fondamento nel nuovo regolamento Ue sui pagamenti elettronici che creerà non poco scompiglio tra i consumatori. Una norma al suo interno prevede infatti che i commercianti potranno stabilire in base al proprio arbitrio di accettare solo alcune carte dei circuiti che dichiarano di utilizzare, quindi un il titolare di una carta Visa o MasterCard potrebbe vedersi rifiutare la possibilità di effettuare il pagamento solo perché la preferenza dell’esercente ricade su carte platino rispetto che su quelle classiche.
Un provvedimento discutibile, per usare un eufemismo, specie se si considera la situazione italiana. Lo Stivale è sempre stato restio ad adottare forme di pagamento diverse da quella tradizionale, dimostrando scetticismo e scarsa lungimiranza. Creare scompiglio e aumentare i disagi, proprio ora che le cose stanno cambiando, potrebbe comportare un nuovo passo indietro e disincentivare all’utilizzo dei pagamenti virtuali.
La nuova norma quindi finirebbe non solo per creare confusione tra i consumatori, che non riuscirebbero a trovare un discrimine rispetto all’accettazione delle carte in loro possesso, ma potrebbe anche risultare controproducente nei confronti dell’azione delle banche, che spingono sempre più verso l’uso di pagamenti elettronici, e del Governo, che promuove un utilizzo sempre più diffuso della moneta elettronica allo scopo di contrastare l’evasione fiscale.
Antonio Longo, presidente di Italian E-Payment Coalition (IEPC), si è espresso in merito sostenendo che “Il regolamento Ue che disciplina i pagamenti con moneta elettronica è condivisibile nelle intenzioni, ma così com’è scritto rischia di diventare un boomerang allontanando i cittadini dai pagamenti con carta”.
Longo si rifà inoltre ai dati dell’indagine dell’Istituto Ipsos «Pagamenti digitali: per i consumatori italiani il Regolamento UE è confuso e incentiva all’uso del contante», sottolineando il fatto che, per il 70% degli intervistati, tale provvedimento creerà solo confusione con il rischio, per il 24% dei soggetti, di un utilizzo decisamente inferiore delle carte di pagamento.
A creare fermento è anche la norma sul co-badging che prevede l’inserimento dei simboli di più circuiti su un’unica carta: anche in questo caso, il 37% degli intervistati è convinto che l’introduzione di tale prassi porterà a una maggiore confusione tra i coonsumatori, mentre il 31% è convinto di ridurre il proprio utilizzo dei pagamenti elettronici.
Ad uno sguardo più generale, emerge che ben il 65% degli intervistati non si trova d’accordo con quanto proposto dal nuovo regolamento Ue e si aspetta una sua revisione quanto prima.