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La Bellezza al tempo della crisi: un investimento sul passato, una risorsa per il futuro

E’ noto che la sede di Eataly a Roma sia diventata anche un luogo d’incontro, tra convegni e seminari, dove partecipare ti aiuta non solo a conoscere in modo più approfondito le nostre origini eno gastronomiche, ma anche a comprendere come il sistema agroalimentare del nostro paese funziona.

Oscar Farinetti
Oscar Farinetti

Questa volta ho partecipato al convegno dal titolo “La Bellezza al tempo della crisi: un investimento sul passato, una risorsa per il futuro”, organizzato dall’Associazione de “I Borghi più belli d’Italia”. Non conoscevo quest’associazione che da oltre 10 anni certifica e promuove la Bellezza, quella dei piccoli centri italiani, dove c’è l’Italia vera, genuina. In esclusione delle città più note e ricche di turismo culturale, e di quelle località capaci di attrarti non solo per i bei palazzi e castelli, ma per la capacità di diffondere un modo di vivere che il mondo ci invidia.

L’obiettivo è sempre quello di portare all’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica l’importanza del tema della Bellezza, che si qualifica come la peculiarità dell’Italia. La Bellezza  del nostro Paese è una risorsa imprenscindibile da cui partire per dare impulso alla nostra economia e per creare posti di lavoro per i giovani, riportandoci così in alto nelle classifiche delle destinazioni del turismo internazionale e contribuendo a superare la crisi economica in atto. E’ riuscito a spostare così i riflettori, nel suo intervento, il Presidente dei Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi. Per l’obiettivo di deviare l’attenzione dal fascino noto e riconosciuto delle più famose città ad un’Italia meno conosciuta, più suggestiva, più nascosta e tutta da scoprire.

Ricordiamo che è ancora in atto un ricco calendario della manifestazione “Abbiamo deciso di raccontarci al mondo” in svolgimento ad Eataly a Roma, iniziato il 30 settembre e che terminerà il 15 ottobre, dove ci si ripromette proprio di divulgare i valori dell’associazione all’attenzione del grande pubblico.

L’apertura dei lavori è stata sugellata dal “padrone di casa”, Oscar Farinetti, Patron di Eataly, con un intervento sempre pieno di energia. Dall’esordio del dibattito in cui Farinetti afferma:

<<Siamo la cruna dell’ago del mondo! Infatti fino a due generazioni fa governavamo il mondo con le nostre aziende! Sin dall’impero romano prima, e dal successivo declino, con vicissitudini alterne del nostro glorioso paese, siamo giunti nuovamente al miracolo economico del dopo guerra, per poi riperdere terreno oggi. Ma perché?

Perché non vengono i turisti? La verità è perché non abbiamo coscienza civica! Scale mobili e mezzi pubblici inesistenti ed inadeguati!

Tutto è terribilmente difficile qui nel nostro paese. Inoltre abbiamo una totale assenza di comunicazione e promozione delle nostre bellezze. Ad esempio sono rarissimi i cartelli che descrivono un edificio storico, un palazzo o un castello, invece sei vai in Francia ogni chatoux inutile ha mille cartelli iper accattivanti che se non ti fermi a visitarli ti si scatena un senso di colpa irrefrenabile!>>

Qui ridiamo tutti.

<<Da questa meraviglia di Paese esce il cibo più buono al mondo (anche se come sapete siamo iper imitati ma non ci mettiamo ancora d’accordo per fare un marchio unico Italia…). Si lodano i successi, ma siamo certi che lo siano? Esportiamo 33 miliardi di agroalimentare… Secondo loro siamo in crescita ma la Francia ne fa 77miliardi! Ed addirittura il Belgio, l’Olanda e la Germania esportano più di noi!

Noi importiamo 35 miliardi e siamo in deficit. Questo è il nostro culo pazzesco: perché non possiamo che salire! Per non parlare dell’economia del mare (42 miliardi) con l’Agroalimentare che proviene dal territorio marino. Attraverso il mare sono venuti tutti i progressi della cultura! E noi? Per le nostre località turistiche Rimini fa 21 milioni di pernottamenti perché sa organizzarsi. E le altre città? Torino è diventata una metà turistica. Così come anche Alba cresce ma per salvarci dobbiamo cambiare testa! L’Italia deve solo fare un sito, Italia punto. Vuoi visitare noi? Ma non solo con le solite (bellissime) città ma le piccole cittadine meravigliose. Ecco perché nasce “I borghi più belli d’Italia”. Far venire il turista è difficile, ma farli rimanere e soprattutto farli tornare è ancora più difficile. E per fare questo bisogna fare sistema! Quindi non solo incuriosirli ma creare una rete per accoglierli e per far venire il desiderio di tornare.

Abbiamo deciso di raccontarci al mondo attraverso questa manifestazione che “I Borghi più belli d’Italia” hanno pensato di diffondere i suddetti valori al grande pubblico, italiano ed internazionale>>.

Farinetti conclude con la sua massima: <<Meno convegni più impegni>>.

Ed interviene così Vittorio Sgarbi: <<Occorre dire che non c’è una storia della bellezza italiana così come non c’era la storia della lingua italiana al di là della lingua dialettale. Dobbiamo credere e valorizzare la biodiversità agroalimentare, dov’è profondamente radicata la cultura della nostra terra e della nostra storia. Ed è l’unica cosa che è migliorata e che può crescere. Farinetti è il Garibaldi della situazione che vuole fare l’unità d’Italia attraverso l’unione di tutti i più bei borghi d’Italia uniti! Ed insieme a questa creazione di Farinetti, Eataly, l’Italia è l’Enciclopedia del gusto e dei sapori>>.

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