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La rincorsa di Marino e Renzi su unioni civili e bonus

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Sinodo, unioni civili riconosciute da Ignazio Marino e ora 80euro alle neomamme promesse da Matteo Renzi. Temi che impongono alcuni quesiti sulla famiglia.

Punto 1: Papa Francesco fa bene a volere una Chiesa aperta e inclusiva ma bisogna valutare caso per caso. Poniamo il caso di una coppia che fa un matrimonio “riparatore” a 20 anni, poi le cose vanno male e i due si lasciano. E’ giusto che paghino per sempre questa loro colpa o che non si risposino? No, non credo. E’ giusto che chi si è sposato quattro volte faccia la comunione? O che la faccia chi ha organizzato e/o partecipato al bunga bunga? Sinceramente non credo ma nessuno può giudicare però, se esiste una regola, va rispettata, poi le regole possono anche essere cambiate ma senza snaturare il senso vero della famiglia.

Punto 2: Partendo da quest’ultima frase mi viene subito in mente il “beneamato” sindaco della Capitale. Non so chi lo ha detto ma qualcuno si è chiesto: come si può pretendere che i romani rispettino la legge se proprio il suo primo cittadino non la rispetta in barba di ciò che dice il suo ministro dell’Interno e il suo prefetto? Oppure ci si deve indignare solo quando Berlusconi o un qualsiasi altro esponente di centrodestra non la rispetta mentre è lecito che i sindaci arcobaleno se ne infischino della legge? Obiezione “mariniana”: ma l’Italia non rispetta una direttiva comunitaria. Giustissimo ma , se è per questo, non rispetta nemmeno il fiscal compact e Roma non è in linea con i parametri UE sulla raccolta differenziata, o sbaglio?

E quindi sarebbe anche il caso di chiedersi se la mossa di Marino non sia stata solo a fini elettorali per riguadagnare un po’ del consenso perso tra i compagni. Anche a costo di essere tacciati di “benaltrismo” non si può non dire che Marino si dovrebbe occupare di ben altro viste le condizioni in cui versa Roma. Non tutti sanno, infatti, che egli ha pedonalizzato quasi tutto il centro storico tagliando contemporaneamente la metà delle linee degli autobus e innalzando il costo dei parcheggi. Evidentemente vuol convertire tutti alla bicicletta ma prima, forse, dovrebbe chiedersi se i romani sono d’accordo. Se l’intenzione era quella di ridurre il ridurre il debito dell’ Atac perché non ha licenziato il personale assunto a chiamata diretta irregolarmente dagli amici di Alemanno? Non tutti, poi, sanno che all’annuncio dello sblocco del patto di stabilità fatto da Renzi il primo pensiero del sindaco è andato ai sanpietrini che vorrebbe eliminare piuttosto che alle buche da riparare. Per quanto riguarda poi le politiche sulle famiglia va ricordato che, se da un lato ha illecitamente riconosciuto delle unioni che non era sua competenza riconoscere, dall’altro lato si è fatto beffa della cosiddetta “famiglia tradizionale” aumentando in corso d’opera le tariffe degli asili nido comunali e introducendo una retta anche per il terzo figlio.

Entrando nel merito del metodo adottato da Merola, Pisapia e Marino che hanno deciso di contravvenire ai loro prefetti riconoscendo le unioni civili contratte all’estero, avrei un’obiezione. Se un cittadino italiano compra droga o armi illegali all’estero e poi torna, può pretendere che queste siano legali anche in Patria? No, e allora perché i matrimoni gay dovrebbero esserlo?

E qui i difensori dell’operato dei sindaci affermano che, in questo caso, si è voluto dare un segnale politico. Benissimo, allora, stando a questo principio, si può giustificare pure Silvio, condannato per evasione fiscale. In Italia la pressione fiscale supera il 40% e lui, poverino, l’ha fatto per dare un segnale politico forte. Idem lo spacciatore di droga che spaccia perché vuole andare contro il sistema e spingere verso una maggiore liberalizzazione delle droghe…

Punto 3: Al nostro premier piace dare i numeri. Dagli 80 euro, al 40,8% fino all’articolo 18 e i 1000 giorni del governo. Roba da far girare la testa. È di ieri l’ultima comparsata tv dalla D’Urso dove ha annunciato 80 euro anche alle neomamme e una legge sulle unioni civili. Lo scopo è sempre lo stesso: dare un colpo alla botte e uno al cerchio. Prendersi i voti della casalinga di Voghera che fino al 2013 ha votato centrodestra e ammutolire contemporaneamente Ncd e la sinistra Pd, accontentando entrambi. Al di là delle finalità politiche sembra un gesto nobile, almeno dal punto di vista del premier, voler aiutare economicamente chi ha dei figli e riconoscere dei diritti a chi non ne ha ma sorge un problema. Le coperture ci sono? Non si può pensare di risolvere sempre tutto con 80 euro? Non era forse meglio fare una di quelle riforme strutturali che tanto piacciono a Renzi introducendo il quoziente familiare? E le coperture per dare anche ai gay e alle lesbiche rimasti vedovi la pensione di reversibilità ci sono? Grandi interrogativi che scuotono le coscienze di tutti e svuotano il portafoglio dello Stato.


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