Eppur si muove l’export dei distretti, nonostante la crisi, forse grazie anche al mini euro.
E’ quello che emerge dall’ultimo rapporto di Intesa che monitora periodicamente l’andamento dei distretti delle maggiori regioni italiane. Ecco quello che si rileva dagli ultimi dati della Lombardia relativi al secondo trimestre dell’anno:
• esportazioni in lieve crescita tendenziale per i distretti tradizionali lombardi, nell’ordine dell’1,2% a valori correnti: circa un terzo dei distretti monitorati si è trovato a scontare delle criticità. Nel complesso del primo semestre, la crescita ammonta al 3,9%, sottolinea il rapporto di Intesa.
• fra i distretti che si sono distinti per i buoni risultati, e in particolare per un export in crescita a due cifre su base cumulata: le calzature di Vigevano, la calzetteria di Castel Goffredo, la gomma del Sebino bergamasco, tre distretti alimentari delle carni/salumi di Cremona e Mantova, dei vini di Franciacorta e lattiero-caseario lombardo;
• le vendite nei nuovi mercati hanno rappresentato un elemento di freno nel trimestre aprile-giugno, flettendo del 3,8% (spiccano performance negative sui mercati algerino, cinese, ceco, brasiliano e indiano) ma sono state più che compensate dalla crescita generalizzata dell’export diretto nei mercati maturi, che ha fatto registrare nel medesimo periodo un incremento del 4,1%;
• l’aggregato distrettuale presenta ancora un gap del 2,7% sui risultati di export incassati nel corso del primo semestre 2008, fase pre-recessione;
• si riconfermano in contrazione le esportazioni dei poli tecnologici lombardi nel secondo trimestre del 2014, nell’ordine del 7% a valori correnti – in controtendenza con la media dei restanti poli tecnologici nazionali: il rallentamento ammonta al 6,8% nei primi sei mesi dell’anno. Lo spaccato distrettuale evidenzia come la contrazione sia stata generalizzata;
• i dati di Cassa Integrazione relativi ai primi otto mesi del 2014 mettono in luce due fenomeni contrastanti: si conferma il trend di contrazione delle ore autorizzate all’interno dei distretti tradizionali (il calo tendenziale è del 15,1%, per un monte ore complessivo pari a 46,5 milioni, alimentato perlopiù dalla diminuzione delle ore autorizzate di Cassa Ordinaria) e di crescita, invece, nei poli tecnologici (nell’ordine del 14,8%, per un monte ore autorizzate pari a 8,6 milioni). “Resta preoccupante, in entrambi i casi – sottolineano i ricercatori di Intesa – l’elevata incidenza delle ore autorizzate di Cassa Straordinaria”.
Ecco il rapporto completo
Anche in Piemonte i distretti reggono, secondo i dati sul secondo trimestre del 2014: l’export dei distretti del Piemonte ha infatti registrato un aumento tendenziale pari al 6,5%: un ritmo di crescita sostenuto, il più elevato nel panorama distrettuale italiano, certificano i ricercatori di Intesa.
Nel complesso dei primi sei mesi del 2014, i distretti piemontesi hanno addirittura registrato un progresso del 7,8%: è stata così toccata la cifra record di 3,2 miliardi di euro, un valore mai raggiunto prima nella storia dei distretti industriali della regione nel primo semestre dell’anno.
Il rapporto completo sul Piemonte qui