E se fosse una donna, dagli occhi chiari color acqua, e bionda nei capelli, come la brasiliana rossa Dilma Rousself, ribelle per natura tanto da esser finita nelle ali estreme da tagliare secondo il decalogo trilaterale del prof. Mario Monti, perchè agisce da sempre su tre parole d’ordine: lavoro, dignità, uguaglianza, la nuova leader della sinistra che verrà?
Susanna Camusso guida la maggiore confederazione italiana, la Cgil, e al suo appello: lavoro, dignità uguaglianza, hanno risposto più di un milione di uomini e donne di ogni età, colore e status sociale, ritrovandosi, nella bella piazza San Giovanni, tra un tripudio di bandiere rosse e pettorine con su scrittol maledetti toscani, per dire No al blairiano Matteo Renzi, il cui scopo è cancellare ogni anelito di socialismo, e Si’ alla loro leader che vuole riformare il capitalismo finanziario che sta distruggendo la vita di milioni di persone in Europa e nel mondo.
Parte dalla Cgil e dal suo variegato e composito popolo di precari e pensionati, di occupati e disoccupati, di uomini e donne di ogni età e colore, il riscatto di quel che resta ancora vivo di sinistra: a vederlo a piazza San Giovanni è un popolo in ottima salute, rigenerato, se non rinato, in questa soleggiata ottobrata romana, e pronto a altre iniziative, compreso lo sciopero generale, una decisione che però non compete all’esuberante e prolisso, Nichi, che stai a dì? ma solo alla Cgil e al suo popolo, troppo gelosi del loro esser soggetto politico e autonomo.
La bella piazza rossa di San Giovanni, stracolma, si è rivolta irriverente al Capo del governo, stai sereno, Presidente, noi non abbiamo paura, come racconta la storia della Cgil, poco nota e comunque d’intralcio oggi al boyscout Renzi e ieri ai suoi predecessori-alleati, il Cavaliere, Silvio Berlusconi e al prof. Monti: noi continueremo a batterci per avere il lavoro, la dignità del lavoro, l’uguaglianza e la libertà, che sono incise nel nostro Dna.
Serve, allora, ringhia entusiasta la Camusso, fantasia e intelligenza e noi le abbiamo. Poi serve quel consenso necessario per proseguire il cammino di lotta: e noi – chiosa la Camusso – lo avremo, lo conquisteremo, passo dopo passo. Anzi, la bionda leader della Cgil, dagli occhi chiari color acqua, ballando sulle note di Bella Ciao, lo ha già in tasca, lo ha già conquistato perchè la massa di uomini e donne che le sta davanti non aspettava altro che un cenno per urlare: noi siamo pronti!
E’ iniziata, il 25 ottobre, una nuova storia, di riscatto e liberazione, nel solco di un riformismo forte, dai tratti rivoluzionario, che si potrà cominciare a scrivere a breve su altre pettorine e bandiere al vento, sempre rosso vivo