Lunedi a Bruxelles sono iniziate le audizioni dei commissari europei designati. Nelle prossime due settimane i 27 Commissari, membri dell’esecutivo di Jean-Claude Juncker, dovranno sostenere le audizioni dinanzi alle commissioni parlamentari, ed essere successivamente sottoposti al voto dell’Europarlamento.
Domani, 2 ottobre, è prevista la tanto attesa audizione del Commissario UE agli affari economici, Pierre Moscovici, nominato dal Presidente Hollande nella speranza di mitigare il rigore in materia economica, tanto caro alla Cancelliera Angela Merkel e accettato da Jean-Claude Juncker.
Ma che ruolo avrà Moscovici nella nuova Commissione europea? Il Financial Times, con un po’ di ironia, ha descritto Moscovici come un “commissario dominato” quasi a farlo apparire un “commissario commissionato”, sottolineando che la limitazione del suo ruolo era già evidente quando Juncker ha presentato la nuova struttura della commissione che prevede la “super visione” dei Vicepresidenti sull’operato dei colleghi commissari. Inoltre secondo “lo schema” Juncker, tutte le decisioni relative ai bilanci dei Paesi dell’eurozona, dovranno essere preparate congiuntamente da Moscovici e dal Commissario per l’euro e Vice Presidente della Commissione Valdis Dombrovskis.
Insomma la nuova Commissione europea appare impostata sulla linea del rigore, perché, nonostante le “buone intenzioni” di Moscovici in direzione flessibilità, a garantire l’austerità ci saranno ben 2 falchi rigoristi: il già noto Katainen Vice Presidente supervisore di tutti i portafogli economici (protagonista nei giorni scorsi di un “battibecco” con il Premier Renzi) e il lettone Dombrovskis nuovo alle cronache italiane, ma di cui sentiremo sicuramente parlare per le questioni di bilancio.
Con queste premesse che ne sarà della flessibilità tanto auspicata dal Premier Renzi e dal Presidente Hollande?