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Perché Hewlett-Packard si divide in due

Hewlett-Packard si divide in due: personal computer e stampanti da un lato, hardware e servizi per le imprese dall’altro. Così il colosso americano dell’informatica cerca di rivitalizzare il suo business e tenere il passo con le evoluzioni della tecnologia che, con l’avvento del cloud e del mobile, stanno rivoluzionando il modo di operare dei colossi “tradizionali” dell’It.

I PC NON RENDONO PIU’ 

Il Wall Street Journal è stato il primo a riportare la notizia, ora confermata ufficialmente da Hp. Nascono due aziende distinte, Hp Inc. e Hewlett-Packard Enterprise, quotate in Borsa separatamente, ciascuna con oltre 50 miliardi di dollari di fatturato annuale. Hp ha anche indicato che aumenteranno i licenziamenti e pre-prepensionamenti previsti dal piano di ristrutturazione varato nel 2012: il totale si porta a 55.000 contro i precedenti 50.000.

La notizia arriva solo pochi giorni dopo quella della divisione di eBay da PayPal e per gli analisti è il segnale che le aziende simbolo della potenza It americana (Hp è nata 75 anni fa) sono chiamate oggi a trasformarsi radicalmente se vogliono sopravvivere nell’era del digitale.

Fonti vicine all’azienda dicono che il calo del fatturato è il primo motivo dietro la decisione di Hp di spaccarsi in due: Pc e stampanti sono un’attività che non rende più, mentre il vero potenziale di crescita è nel business dell’hardware e soprattutto dei servizi per i clienti corporate, che però non riesce ancora a produrre risultati utili. Nell’anno fiscale 2013 (terminato lo scorso ottobre), il fatturato totale di Hp è sceso del 6,7% e quello della divisione computer (Printing and Personal Systems Group) ha subito un calo del 7,1%. L’anno scorso Hp ha perso il primato di prima azienda mondiale dei Pc per volumi di vendite, secondo i dati di Idc, scalzata dalla cinese Lenovo.

“La divisione delle due attività è una mossa brillante proprio nel mezzo della trasformazione in corso in Hp. Libererebbe grandi potenzialità ancora inespresse”, ha detto Ralph Whitworth, investitore di Hp e suo ex chairman, dopo le indiscrezioni del Wsj.

IL MESSAGGIO DELLA WHITMAN

“Il lavoro svolto con la ristrutturazione negli scorsi tre anni ha significativamente rafforzato i nostri core business al punto che ora possiamo con maggiore aggressività inseguire le opportunità create da un mercato in rapida evoluzione”, ha detto in una nota il Ceo Meg Whitman. “La decisione di separarci in due aziende leader di mercato sottolinea il nostro impegno nel progetto di rilancio. Ciascuna azienda singolarmente avrà l’indipendenza, il focus, le risorse finanziarie e la flessibilità necessari per adattarsi rapidamente alle dinamiche di mercato e alle esigenze dei clienti, generando anche valore per gli azionisti. Saremo in una posizione migliore per competere sul mercato “.

“Negli scorsi tre anni abbiamo spinto forte sull’innovazione nei servizi per aziende”, ha aggiunto la Whitman commentando sulla nuova Hp Enterprise, “con offerte come  i server Apollo, Gen 9, Moonshot, lo storage 3PAR, la piattaforma di gestione Hp OneView, Hp Helion Cloud e tutta una serie di software e servizi per la sicurezza e gli analytics. Hewlett-Packard Enterprise darà un colpo di acceleratore all’innovazione nelle aree chiave”.

“Da quando ha assunto la guida del Printing and Personal Systems Group, Dion Weisler ha svolto un eccellente lavoro  nel costruire relazioni con i clienti e i partner di canale, segmentando il mercato e spingendo sull’innovazione”, ha concluso la Whitman. “La creazione di Hp Inc. non farà che accelerare i progressi”.

LA CONCORRENZA DEL CLOUD

Due Hp di dimensioni più ridotte dovrebbero rispondere meglio alle sfide del mercato di oggi. Si tratta di un mercato dominato da smartphone e tablet e dove i Pc sono in caduta libera, in cui si stampa sempre di meno e i servizi per le aziende si erogano nel cloud. Aziende “tradizionali” come Hp, Dell, Microsoft, Ibm hanno dovuto trasformarsi. Dell, per esempio, è tornata “privata”, non è più quotata in Borsa, mentre Ibm ha venduto i business dei Pc e dei server a Lenovo.

I nuovi leader sono altri: le aziende del mobile e del web, agili e moderni: Apple, che fattura in un anno 170 miliardi di dollari e fa la sua fortuna con iPhone, iPad, negozi online e servizi basati su cloud; Samsung, che ha preso il posto di un altro colosso “tradizionale”, Nokia, come regina del mercato dei cellulari; Amazon, che offre servizi basati su cloud, con cui le aziende affittano capacità di calcolo e software; Google, che fa concorrenza ai servizi per aziende di Amazon, sempre basati su cloud.

Sui servizi cloud si sta giocando una partita importante per il futuro dei gruppi della tecnologia e i colossi di Internet stanno dando del filo da torcere ad aziende come Hp. Consapevole dei cambiamenti sul mercato, di recente Hp ha rafforzato la sua offerta nel cloud per avere una proposta per le aziende alternativa ad Amazon Web Services o a Google. Non potendo competere sui prezzi con le web companies e nemmeno sulla loro capacità di conquistare fette corpose di mercato, le aziende più tradizionali come Hp puntano a settori di nicchia, proponendo software specifici per alcuni settori industriali.

LE REAZIONI DEGLI ANALISTI

“Questa separazione è una buona idea”, commenta Patrick Moorhead, analista indipendente. “Hp è un’azienda gigantesca, i benefici dello snellirsi e potersi muovere più velocemente sono enormi”.

“Mi chiedo che cosa sia cambiato nell’atteggiamento del Cda: prima i computer sembravano indispensabili per servire le aziende”, afferma Daniel Ernst, analista di Hudson Square Research. “Ma i Pc e le stampanti continuano a perdere quote di mercato e, anche se Hp è riuscita a gestire bene questo business, le difficoltà in questa attività sono destinate a crescere perché la domanda cala e la commoditization fa scendere sempre più i prezzi”.

PROVE DI SEPARAZIONE

L’idea della separazione delle sue attività non è nuova per Hp e i suoi investitori. Nel 1999 Hp aveva proceduto con lo spin-off di Agilent Technologies, produttore di hardware. Poi nel 2011 l’azienda di Palo Alto aveva pensato a separare il ramo Pc, quando ha annunciato la (sfortunata) acquisizione della società software britannica Autonomy Corp., pagata 11 miliardi di dollari e con cui si è poi aperta una disputa legale sul reale valore della società.

Allora la pressione degli azionisti ha portato Hp a tornare sui suoi passi, allontanando anche il Ceo Leo Apotheker. Nel 2012, sotto l’attuale Ceo Meg Whitman, Hp ha portato avanti una riorganizzazione fondendo la divisione dei Pc con quella delle stampanti. Questa operazione ha aperto la strada all’attuale decisione di dividere Hp in due.

All’inizio, in realtà, la Whitman respingeva l’idea della separazione sostenendo che, essendo un così grande produttore di Pc e di conseguenza il maggiore acquirente mondiale di chip per computer, Hp aveva un enorme potere di influenzare i prezzi su tutti i mercati che le interessavano. Ora però la Whitman sembra aver deciso che più che il potere sui prezzi ad Hp servono velocità e agilità e ciò si può ottenere solo da due aziende di dimensioni più piccole e più focalizzate sui loro specifici business.

Dopo la divisione in due, la Whitman diventerà President e Chief executive officer di Hewlett-Packard Enterprise. Il business di quest’ultima saranno i server, le macchine per lo storage dei dati, il networking, il software e i servizi per i clienti aziendali. La Whitman sarà anche chairman del board di Hp Inc., la divisione computer e stampanti, il cui presidente e Ceo sarà Dion Weisler.

MOVIMENTI SUL MERCATO

La separazione di Hp torna a far speculare il mercato su possibili nuove manovre di fusione e acquisizione. Di recente, Hp è entrata in trattative con Emc (produttore di attrezzature per lo storage di dati) per un possibile merger, un’operazione che creerebbe un colosso da 130 miliardi di dollari di fatturato. Le trattative si sono chiuse con un nulla di fatto, ma ora la spaccatura di Hp potrebbe riaprire le porte dell’accordo con Emc: la parte Enterprises, quella che si occupa di hardware e servizi per le aziende, potrebbe, secondo alcuni, alla fine fondersi con il colosso dello storage.

“Né il business consumer di stampanti e Pc né quello per dei servizi per aziende sono attività in cui Hp è oggi veramente leader di mercato”, nota Forbes. “Nei Pc e nelle stampanti le vendite sono cresciute del 3% nei primi nove mesi dell’anno, ma Hp non riesce più a scalfire il primato di Lenovo. E la divisione hardware e servizi per imprese ha generato 31,4 miliardi di dollari, il 19% in meno di quanto ha generato nei primi nove mesi del 2013. Perciò separare la divisione consumer da quella enterprise aiuterà il management a capire meglio come far diventare la loro proposta vincente e battere la concorrenza. Oppure, ciascuna azienda troverà un compratore e una nuova parent company che la saprà valorizzare e rendere un business veramente redditizio”.

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