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Perché si è sfasciato il gruppo Grillo-Farage all’Europarlamento

Dopo solo 3 sessioni plenarie dell’Europarlamento il Gruppo EFDD di Grillo e Farage (Europa della libertà e della democrazia diretta) è arrivato al capolinea. Con l’uscita dal Gruppo della lettone Iveta Grigule, è venuto meno il numero minimo di Paesi per formare un Gruppo politico; infatti, secondo il regolamento del Parlamento europeo, sono necessari minimo 25 Deputati in rappresentanza di almeno 7 Stati Membri.

Il Gruppo EFDD, nato dal sodalizio Grillo-Farage, era composto da 24 Deputati dell’UKIP, 17 del Movimento 5 Stelle, 2 eletti nelle fila del Partito Democratico svedese, 1 della Lituania, 1 della Repubblica Ceca, una lettone (ovvero la deputata Grigule che con il suo abbandono ha sfasciato il Gruppo) e la dissidente francese del Front National Joelle Bergeron che, per fare uno sgarro a Marine Le Pen, è andata nel Gruppo con Grillo e Farage.

Adesso che il Gruppo EFDD non esiste più, gli addetti ai lavori immaginano nuovi scenari a guida Salvini-Le Pen, che a luglio non erano riusciti a formare un Gruppo all’Europarlamento per la mancanza di 1 Paese, e in attesa di tempi migliori si erano “collocati” nei “Non Iscritti”.

Ora lo scenario è cambiato, vedremo nei prossimi giorni cosa riuscirà a fare il duo Salvini-Le Pen. Nel frattempo, la prossima settimana a Strasburgo, i Grillini e tutti i Deputati ex componenti dell’EFDD dovranno sedere nei banchi dei Non Iscritti e dividersi il ristretto tempo di parola che, le regole del Parlamento europeo, riservano a “un non-Gruppo” e cioè i Non Iscritti.

Come già scritto da Formiche nell’Europarlamento il peso dei Gruppi che si traduce, tra le altre cose, in tempo di parola, è direttamente proporzionale al numero dei Deputati che compongono il Gruppo, peso che diventa quasi irrilevante per i Non Iscritti.


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