Dopo il calo di luglio (-1%), la produzione industriale è rimbalzata solo in parte ad agosto, dello 0,3% m/m. Il dato è lievemente inferiore alle attese di consenso (+0,5% m/m) e alla nostra stima (+0,4% m/m). Su base annua, la flessione dell’output si è accentuata in termini grezzi (a -3,7% da -1,7% precedente), mentre si è attenuata su base corretta per gli effetti di calendario (-0,7% da -1,6% di luglio); agosto quest’anno ha infatti avuto un giorno lavorativo in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Il livello della produzione è più basso del 25,6% rispetto ai picchi pre-crisi.
Il dettaglio per raggruppamenti principali di industrie è più positivo del dato sintetico. Si nota infatti nel mese un robusto incremento nella produzione sia di beni di consumo (+2,3% m/m, trainato dal +4,4% dei durevoli) che di beni strumentali (+1,6% m/m), anche se in entrambi i casi di tratta di un rimbalzo dopo un calo all’incirca della stessa entità del mese precedente. Più modesti i progressi per i beni intermedi (+0,2% m/m), mentre l’unico macro-comparto in rosso è l’energia (-0,3% m/m). Intermedi ed energia risultano anche in flessione su base annua (di oltre due punti percentuali), mentre incrementi all’incirca speculari hanno riguardato i beni di consumo e di investimento.
Lo spaccato per settore di attività economica resta assai differenziato. Si confermano in crisi “strutturale”: le apparecchiature elettriche (-13,6% a/a), la raffinazione (-5,7% a/a) e, al di fuori del manifatturiero, l’attività estrattiva (-6% a/a). Viceversa, robusti incrementi tendenziali si osservano per settori ad alta intensità di export come il farmaceutico (+14,9% a/a), la fabbricazione di mezzi di trasporto e l’elettronica (entrambi circa +9,5% a/a). All’interno del manifatturiero, su 13 settori 7 (dai 6 del mese scorso) registrano una variazione tendenziale positiva, 5 (dai 7 di luglio) una negativa; un comparto (l’alimentare) registra una stabilità (rispetto allo stesso mese dell’anno scorso).
In sintesi, la produzione industriale è in rotta per una flessione di -0,6% t/t nel 3° trimestre, dopo il – 0,4% dei tre mesi precedenti. Ciò è coerente con la nostra stima di un PIL in calo di almeno -0,2% t/t nel trimestre estivo. Poiché il contributo da export e costruzioni sembra essere stato negativo, i rischi su questa stima sono verso il basso.