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Smartphone accesi anche in volo con le nuove regole Ue

Come se non bastasse cercare di barcamenarsi tra le infinite alternative, mettere le tariffe Tiscali a confronto con quelle di Alice,Fastweb e tutte le altre per l’ADSL di casa, o le proposte di Vodafone con quelle di Wind, per essere reperibili anche fuori dalla propria abitazione, in mobilità, ora gli utenti sono costretti conoscere anche le migliori offerte in 3 o 4G per essere sempre connessi, smartphone accesi, anche a diecimila metri di altezza.

Certo la decisione europea sugli smartphone accesi in volo stupisce molti e non manca di sollevare obiezioni da parte dei più timorosi, preoccupati per la sicurezza dei viaggi aerei. È dall’ente EASA, però, che proviene la proposta e, soprattutto, la garanzia sulla sicurezza dei passeggeri che potranno davvero rimanere connessi anche ad alta quota.

D’altronde, si tratta di una proposta in linea con la direzione che è stata impressa alla società odierna, composta da cittadini incapaci di restare ‘scollegati’ per un intervallo di tempo prolungato. Non si tratterebbe, poi, di un rischio calcolato bensì di una soluzione che è già stata testata in altri luoghi senza alcun intoppo di carattere tecnico.

Anche in Europa si avverte quindi, così come è avvenuto già per l’Australia, la forte necessità di connessione e di utilizzo dei principali dispositivi mobili, principalmente telefoni e tablet, e cade anche l’ultima delle barriere regolamentare per l’uso dei telefoni cellulari in volo per una davvero completa mobilità.

EASA certifica per l’intera Europa la decisione presa in merito, automaticamente valida in tutti i Paesi dell’Unione senza bisogno di un’indagine particolareggiata nazione per nazione, e regolamentata, nel concreto, dalla presenza o meno delle strutture specifiche negli aeroporti europei.

Limitazioni, infatti, potrebbero esserci ancora e in maniera del tutto dipendente dalle condizioni dell’aeroporto in questione. In certi casi, per esempio, è ancora impossibile tenere gli smartphone accesi entrando nell’area aeroportuale o salendo la scaletta dell’aeromobile o ancora durante tutte le fasi del viaggio.

Tali limiti sono definiti, infatti, di volta in volta dalle diverse compagnie aeree, in base alla possibilità o meno di disporre di transponder, un dispositivo automatico di ricetrasmissione, o di un servizio wi-fi gratuito e, soprattutto, dall’autorizzazione del comandante di volo, la cui parola è decisiva e determinante in ogni momento del viaggio.

Gli smartphone accesi, comunque, sono sempre di più anche ad alta quota. E sempre maggiore è anche la durata della connessione che, dopo una prima innovazione, datata novembre 2013, in cui l’uso dei dispositivi mobili era limitato alla fase di crociera del viaggio, si espande ora a tutte le fasi di volo, rullaggio, decollo e atterraggio compresi.

Sostenuta dal commissario europeo ai trasporti, Siim Kallas, la decisione di EASA è quindi ora pronta per essere messa in pratica e, di fatto, già realtà. Via libera, pertanto, alla connessione e agli smartphone accesi in extremis, ai limiti concreti della mobilità umana.


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