L’ultimo giudizio di Moody’s sul rating della Cdp (Cassa depositi e prestiti) risale a febbraio. Quando l’outlook è stato migliorato da negativo a stabile e il rating confermato a Baa2. Un destino legato a doppio filo a quello della Repubblica italiana visti i molteplici legami del braccio d’investimento con lo Stato.
CDP SECONDO MOODY’S
Ma il rating non è l’unico momento in cui la società che giudica il merito di credito si interessa a Cdp. In questo report datato 18 novembre 2014 ne traccia infatti un dettagliato profilo. “Cdp è specializzata nel finanziamento di progetti infrastrutturali – si legge – e a marzo 2014 ha riportato una quota del 47,8% di tutti i finanziamenti pubblici in Italia”. Cdp finanzia grandi progetti al servizio del governo italiano, delle autorità locali e di varie entità pubbliche e “attraverso il sistema bancario, elargisce prestiti anche alle pmi”.
LA STORIA
Cdp è stata fondata, come ricorda l’agenzia di rating, nel 1850 per finanziarie progetti pubblici, ma “dal 1975 ha accettato i depositi dei piccoli risparmiatori raccolti presso la rete postale. Solo nel 2003 si è trasformata in società per azioni, a maggioranza possedute dallo Stato italiano: al 19 maggio 2014 il ministero delle Finanze aveva una quota dell’80,1%”. La parte restante è divisa tra le Fondazioni (18,4% del capitale) e una piccola quota in azioni del Tesoro (1,5%).
Secondo Moody’s una chiave della trasformazione in quella che è la moderna Cassa depositi e prestiti è stata la creazione di due entità legali separate in due aree di business: “la Gestione Separata, che include tutte le attività di interesse pubblico (non solo il finanziamento di programmi di sviluppo domestico, ma anche la gestione dei risparmi postali e delle quote azionarie strategiche trasferite dallo Stato alla Cdp) e la Gestione Ordinaria, che invece si occupa di finanziare le infrastrutture per i servizi pubblici, per cui Cdp compete nel libero mercato”.
ESPANSIONE OLTRECONFINE
“Cdp – fa notare ancora Moody’s – opera in Italia e all’estero per supportare le attività di export delle società italiane”. Il suo raggio d’azione è, ovviamente, principalmente l’Italia. Ma negli ultimi anni ci sono state significative aperture Oltreconfine. In particolare, Moody’s segnala l’accordo siglato a luglio 2014 “per vendere il 35% della sua quota in Cdp Reti a State Grid Corporation of China – e a settembre ha chiuso l’intesa per trasferire la quota detenuta in Trans Austria Gasleitung (Tag) attraverso la controllata Cdp Gas a Snam”.