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Ecco il piano di Lupi per i 10 aeroporti strategici

Milano Malpensa, Venezia, Bologna, Pisa/Firenze, Roma Fiumicino, Napoli, Bari, Lamezia Terme, Catania, Palermo, Cagliari. Sono questi i dieci aeroporti di interesse nazionale che “rivestono una particolare rilevanza strategica”, secondo quanto si legge nello schema di decreto del presidente della Repubblica (dpr) per l’individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, di cui Public Policy ha preso visione.

Lo schema di dpr è stato inviato qualche giorno fa alla Conferenza unificata che dovrà esaminarlo. Il piano di “razionalizzazione” e di “sviluppo”, individua poi, all’interno di dieci bacini di traffico, una serie di aeroporti di interesse nazionale per ogni macroarea: per il Nord Ovest sono stati individuati Milano Malpensa, Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo; per il Nord Est Venezia, Verona, Treviso, Trieste; per il Centro Nord Bologna, Pisa/Firenze, Rimini, Parma, Ancona; per il Centro Italia Roma Fiumicino, Ciampino, Perugia, Pescara; per la Campania Napoli e Salerno; per l’area Mediterraneo/Adriatico Bari, Brindisi, Taranto; per la Calabria Lamezia Terme, Reggio Calabria, Crotone; per la Sicilia Orientale Catania e Comiso; per la Sicilia Occidenatale Palermo, Trapani, Pantelleria, Lampedusa; per la Sardegna Cagliari, Olbia, Alghero.

Questi aeroporti di interesse nazionale, ad eccezione dei dieci di rilevanza strategica, per essere considerati tali dovranno – secondo quanto si legge nel dpr – “esercitare un ruolo ben definito all’interno del bacino, con una specializzazione dello scalo e una riconoscibile vocazione dello stesso, funzionale al sistema di bacino da incentivare” e, inoltre, dovrà essere “in grado di dimostrare il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario anche tendenziale e di adeguati indici di solvibilità patrimoniale”.

Lo schema di dpr specifica che queste due condizioni non valgono per gli aeroporti che garantiscono la continuità territoriale e che gli aeroporti di Pisa/Firenze dovranno, per essere considerati strategici, realizzare la gestione unica. Gli aeroporti interessati dovranno quindi presentare entro tre mesi dall’entrata in vigore del dpr un piano all’Enac che, qualora approvato, dovrà essere revisionato dopo tre anni, sotto la vigilanza del ministero delle Infrastrutture. NAF


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