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Lo stato dell’integrazione dei Balcani occidentali in Europa

Il MCL ormai da tempo guarda all’integrazione europea dei Balcani occidentali come un traguardo fondamentale nel cammino verso il completamento della costruzione della casa europea e lavora per individuare nuove politiche di sviluppo e cooperazione in questi Paesi, che ancora stanno pagando il conto della dittatura comunista e delle guerre.

Dopo che il 1° luglio scorso l’Albania ha ottenuto dall’Ue lo status di “paese candidato”, a Tirana si sta lavorando molto per accelerare l’incontro con l’Europa e per sostenere una politica che rafforzi lo sviluppo del Paese.

Nel quadro di questa importante cornice, in una Tirana dove la recente visita di Papa Francesco ha lasciato molti segni e un’enorme risonanza, si colloca la visita del MCL su invito del Sindacato Indipendente albanese.

Tutti i numerosi incontri durante la visita a Tirana – da quello col ministro del Lavoro Erion Veliaj a quello con l’ambasciatore d’Italia Massimo Gaiani e tanti altri ancora – hanno avuto come perno centrale il rafforzamento del rapporto albanese con l’Italia, con le sue istituzioni, con i rappresentanti della società civile.

Il ministro del Lavoro ha subito parlato di formazione professionale per “favorire le opportunità per tanti giovani” e poter così qualificare al meglio le offerte del Paese, sopratutto nei settori del turismo, dell’agricoltura, della pesca. Il ministro Veliaj ha affrontato anche le problematiche dei tanti lavoratori albanesi in Italia, ora spesso ben integrati, ed ha sottolineato come oggi sia urgente definire con l’Italia un accordo che riconosca le posizioni contributive di tanti lavoratori che vedono in questo l’obiettivo per una prospettiva di maggior sicurezza.

L’Europa e l’integrazione dell’Albania – insieme a quella di altri Paesi balcanici –  hanno rappresentato il punto di convergenza di tutti gli incontri che hanno sottolineato come il MCL si sia sempre impegnato, dalla caduta del muro di Berlino, a rafforzare ed incrementare il dialogo in tutta questa zona dei Balcani occidentali. Dalla Bosnia Erzegovina al Montenegro, dalla Macedonia alla Serbia ed al Kosovo, il dialogo culturale, sociale e interreligioso deve essere il perno di ogni attività: unica via possibile verso l’integrazione europea.

Ricordando più volte che Papa Francesco, tra le motivazioni della sua prima visita ad un Paese europeo, ha voluto mostrare a tutti il modello di dialogo e convivenza civile e religiosa dell’Albania, un esempio forse unico al mondo, in Albania la religione è tutt’altro che un tema divisivo ed è un esempio per tutti i Balcani, lacerati dalle guerre degli anni ’90 con rivalità etniche e religiose non ancora del tutto sopite. La prospettiva europea, cui l’Albania sta lavorando con determinazione, aiuterà tutti questi Paesi: anche per questo il MCL lavora. Proprio da qui parte una spinta forte per tutti i Paesi che guardano all’Europa.

I problemi del lavoro sono stati il momento di contatto in una serie di incontri  con diversi rappresentanti delle categorie professionali: dagli agenti di turismo ai cuochi, dai responsabili delle nuove cooperative a quelli delle piccole e medie imprese. Le richieste comuni rivolte al MCL sono state sempre caratterizzate dalla necessità di aiuto in campo formativo. Anche i nuovi quadri dirigenti hanno bisogno di conoscere da vicino le esperienze europee e la richiesta di promuovere insieme progetti é stata sempre mirata a garantire un futuro ai giovani. Ecco i veri protagonisti del futuro dell’Albania: i giovani.

Il governo albanese è composto per intero da una squadra di giovani e competenti ministri; in giro per la capitale si percepisce una grande voglia di partecipazione e lo sviluppo del Paese – dove si è consumata forse la più dura esperienza della “follia” comunista – é ancorato alla voglia di sicurezza e di pace.

Oggi in Albania ci sono diecimila italiani a lavorare: dopo i difficili anni in cui il nostro Paese ha rappresentato il “sogno per la vita”, lo sviluppo del Paese delle aquile porta un deciso contributo per “affrontare insieme” una quotidianità più collaborativa e solidale.

Carlo Costalli è presidente del Movimento Cristiano Lavoratori


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