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Iran, perché il negoziato sul nucleare per l’Europa deve seguirlo Mogherini e non Ashton

europa

Il negoziato nucleare con l’Iran stenta ancora a decollare, “ma non deve interrompersi”. A dirlo è stata la responsabile della diplomazia europea, Federica Mogherini, parlando del percorso da intraprendere per non far sì che tutti gli sforzi realizzati finora per raggiungere un accordo sul programma atomico di Teheran non vadano dispersi.

L’opinione di Lady Pesc è in sintonia con quella espressa dal segretario di Stato americano, John Kerry, che ieri ha spiegato come le potenze del “5+1” abbiano fatto “importanti progressi” a Vienna e che, per raccoglierne i frutti, “c’è bisogno di più tempo”.

Un tempo che, per motivi tecnici, non è più concesso all’Alto rappresentante uscente, la britannica Catherine Ashton, che nella Commissione Juncker ha ceduto il testimone proprio all’ex titolare della Farnesina.

Nei prossimi giorni, sarà proprio Federica Mogherini – che ha già aperto le consultazioni con i ministri degli esteri di Usa, Germania, Francia e Regno Unito – a decidere chi condurrà per parte europea il negoziato con l’Iran sul nucleare, fino ad oggi appannaggio di Ashton. L’ex commissaria del Regno Unito aveva già esaurito le proprie funzioni di “ministro degli Esteri” europeo lo scorso primo novembre, ma è rimasta alla guida della trattativa sul nucleare su richiesta dei “5+1”, con l’obiettivo di non creare sovrapposizioni e consentire di chiudere la trattativa a chi aveva seguita dal principio.

Vista ora la nuova proroga, che dà ai partecipanti altri sette mesi di tempo per trovare un accordo, non ha però più nessun senso trovare un altro capo-negoziatore. E’ giunta l’ora che il dossier europeo passi nelle mani dell’Alto rappresentante in carica.



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