“La donna nella rivoluzione. La rivoluzione della donna”. E’ il tema emergente del Sesto Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo, appena edito da Cantagalli (Siena 2014, pp. 302, € 14), a cura dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan, in collaborazione con cinque altri Centri di ricerca europei e latinoamericani. Il libro sarà presentato questo sabato, 22 novembre, a Trieste (Galleria Tergesteo, ore 17,30), dato che il presidente di questo “think thank” del pensiero sociale cattolico, fondato nel 2004 a Verona, è l’Arcivescovo-vescovo della stessa diocesi, monsignor Giampaolo Crepaldi, che del Rapporto ha curato la Presentazione (pp. 9-12), il saggio centrale dedicato a Il Magistero sociale di Benedetto XVI e di papa Francesco lungo l’anno 2013 (pp. 23-46) e “L’intervento dell’anno”, da lui centrato sul Principio della difesa della vita umana e l’impegno pubblico della fede cattolica (pp. 229-234).
GENDER E “POST-FEMMINISMO”
La rivoluzione “nella donna”, afferma Mons. Crepaldi nella Presentazione all’ultimo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa (DSC), è soprattutto figlia dell’ideologia del “genere”. E’ quindi logico, come spiega il Vescovo, che questo tema si leghi «consequenzialmente a quelli dei Rapporti DSC dei due anni passati. C’è una nuova ideologia mondiale, l’ideologia del gender (tema del IV Rapporto) alla quale sono a servizio anche le strutture giuridiche internazionali e nazionali (tema del V Rapporto) tese a cambiare la natura umana ab imis, ossia a partire dalla procreazione e dalla sessualità, dall’identità della persona umana e dalla sua natura. Ora, emerge dal Rapporto di quest’anno che questo cambiamento può essere fatto solo coinvolgendo la donna e rendendola protagonista – oggetto e soggetto – della rivoluzione. Ecco, allora, il tema di questo VI Rapporto» (p. 10).
DIRITTO ALLA VITA E IMPEGNO POLITICO
Nella Prolusione tenuta all’ultimo Convegno scientifico-medico promosso a Roma dall’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” (11 maggio 2013), riproposta come “intervento dell’anno” nel Rapporto, il Vescovo è stato chiaro nel ribadire la priorità della difesa della vita umana innocente nell’impegno pubblico dei cattolici. Da questo punto di vista, fin dal titolo del suo discorso, Mons. Crepaldi ha indicato nel principio della difesa della vita umana il fondamento imprescindibile di ogni impegno pubblico della fede cattolica. Ha segnalato, quindi, l’assoluto bisogno di tornare a «situare la riflessione sulla difesa della vita, anche quella condotta dal punto di vista scientifico-medico, dentro la Dottrina sociale della Chiesa, ossia dentro il rapporto della Chiesa con il mondo. Perché in questo consiste il ruolo pubblico della fede cattolica, che non parla solo all’interiorità delle persone, ma esprime la regalità di Cristo anche sull’ordine temporale e attende la ricapitolazione di tutte le cose in Lui, Alfa e Omega» (p. 229).
A pochi giorni dalla festa di Cristo Re, queste parole dell’Arcivescovo vengono vieppiù utili ed eistruttive, e non solo per il tempo liturgico che la Chiesa sta vivendo. Anche nella prospettiva del prossimo impegno civico-politico, infatti, assume un significato del tutto particolare l’appello che, nello stesso discorso, Mons. Crepaldi rivolge ai cattolici italiani: «La regalità di Cristo ha un significato spirituale, ma ne ha anche uno cosmico e sociale. Senza questa dimensione pubblica, la fede cattolica diventa una gnosi individuale, un culto non del Dio Vero ed Unico ma degli dèi, una setta che persegue obiettivi di rassicurazione psicologica rispetto alla paura di essere “gettati” nell’esistenza» (ibidem).
“NON PIU’ VIOLENZA SULLE DONNE”
In concomitanza della presentazione del Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo, sabato prossimo si terrà nella stessa sede una mostra dell’artista veronese Sergio Sorgini, che ha dedicato la propria attenzione alla violenza sulle donne. I due eventi combinati sono collocati volutamente nel contesto delle risultanze dell’indagine sulla donna promossa dall’Osservatorio, dalla quale emerge che la questione femminile ha ormai cambiato di segno. Non è più il problema della parità dei diritti e delle opportunità. Le rivendicazioni del vecchio femminismo sono ormai superate. Si tratta di qualcosa di molto più radicale. La donna è oggi teatro di una sperimentazione di una umanità post-umana. La fecondazione artificiale e l’utero in affitto tolgono alla donna le sue caratteristiche naturali di sposa e di madre. I legami familiari, parentali, filiali vengono riprogettati in laboratorio.
Il maestro Sorgini presenterà alcuni lavori che rappresentano il tema della violenza sulle donne. “Non più violenza”, tema che caratterizza anche altre sculture in permanenza a Orvieto e Napoli, è il concetto che l’artista vuole esprimere con i suoi lavori.
L’evento del 22 novembre è organizzato in collaborazione con la Diocesi di Trieste e il settimanale “Vita Nuova”. Alla presentazione del Rapporto e inaugurazione della Mostra sarà presente l’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi, Vescovo di Trieste, che indirizzerà ai presenti un saluto.