Viaggiando in auto guardate come erano costruiti i vecchi paeselli nelle campagne: erano sempre messi in cima a delle colline (così quando veniva un temporale anche molto forte, l’acqua poteva solo scendere e non invadeva le case).
Poi i campi erano coltivati perché non era facile acquistare i cibi dai paesi stranieri. Nel centro Italia c’era un sistema molto antico: la mezzadria.
Erano contadini che stavano in società con i proprietari dei terreni e delle case dove abitavano. All’inizio si chiamava mezzadria perché il prodotto veniva diviso a metà. Poi piano piano si è aumentato il beneficio di chi coltivava. Alla fine si è talmente stravolto il rapporto che non c’era più convenienza per i “padroni” a mantenere queste coltivazioni.
Le campagne sono state abbandonate e le case sono diventate deserte. I contadini sono diventati operai nelle industrie che ancora producevano con delle regole che proteggevano le produzioni nazionali e le città sono cresciute a dismisura. Ma la terra era ormai abbandonata.
Chi ha fatto una saggia politica ha piantato alberi nelle zone anticamente coltivate (mi ricordo che anche nelle colline spesso scoscese si coltivava la terra perché con la battaglia del grano e con l’autarchia si doveva fare, era la cosiddetta autarchia. Finita la guerra c’era ancora una politica molto restrittiva, noi che avevamo le campagne a San Gemini, se dovevamo portare olio, vino carne, pane e qualsiasi altro prodotto, dovevamo farci rilasciare dal Dazio di San Gemini la “bolletta di accompagnamento”, fermarci al dazio di Prima Porta e “pagare dazio”.
Poi questa forma medioevale di tassazione interna alla stessa Italia è stata abolita, ma ancora esistevano gli interessi a coltivare la terra. Ma poi la coltivazione a mezzadria ha cominciato ad essere attaccata come una forma di sfruttamento dei contadini da parte dei padroni ed è diventato più conveniente offrire una “buona Uscita” ai mezzadri per non rischiare di essere espropriati dalla proprietà dei terreni.
Poi, finita quelle conduzione a mezzadria, coltivare la terra è diventato molto più caro con i braccianti pagati a giornata. Poi si aprono i mercati e il grano prodotto in Italia era diventato molto più costoso di quello che s’importava dalle grandi distese americane Lo stesso per il granturco. Allora le superfici dalle quali si poteva trarre un profitto agricolo sono diventate solo quelle pianeggianti e irrigue.
Solo i terreni collinari esposti normalmente a ponente, erano utili per la coltivazione della vite, oppure si piantavano gli olivi. Basta vedere che tutti gli olivi sono piante giovani, non ci sono gli olivi secolari che si trovano soprattutto in Puglia.
Ma la terra, abbandonata dalla presenza costante dei contadini ha cominciato a franare.
A chi fa queste considerazioni normalmente rispondono “E’ il capitalismo bellezza”.
Ma la terra, non curata, si vendica.