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Moschino riscopre l’ironia di Moschino

Moschino è tornato con un orsetto. Dopo appena un anno dalla nomina a direttore artistico l’istrionico fashion designer Jeremy Scott sembra aver risvegliato lo spirito (e gli splendori) del marchio Moschino (Gruppo Aeffe). Dall’esordio con la pre-fall 2014 lo stilista americano è riuscito a rivisitare molti dei simboli del brand creato da Franco Moschino nel 1983 e dal 1994 affidato a Rossella Jardini. L’ironia, il divertimento, la spensieratezza e uno stile sfacciatamente disinibito riprendono molti temi cari al fondatore del marchio: la stampa chiazzata, le catene, il maxi logo, lo smile giallo, il denim, la pelle nera, slogan stampati su semplici t-shirt bianche.
Scott si è distinto anche per il rilancio degli accessori, in primis le borse ispirate alle confezioni da asporto dei fast food o all’intramontabile Barbie. Il mito degli anni 80 rivive anche nelle custodie per tablet e smart phone: la cover ispirata al fiabesco Specchio delle mie brame è stata un vero successo commerciale. Pochi giorni fa si è aggiunto all’elenco di nuovi must have la fragranza unisex Toy, un Teddy Bear contenente il flacone venduto per ora in esclusiva nel prestigioso department store londinese Harrods. La campagna per il lancio del profumo coinvolge il famoso fotografo Steven Meisel e la supermodel Isabeli Fontana.



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