Le voci di un possibile accordo elettorale PD-NCD per le prossime elezioni regionali ormai si sprecano. Dalla Campania alla Toscana è un pullulare di indiscrezioni, retroscena, mormorii più o meno verificati o verificabili. Ma quando l’aria odora di fumo da qualche parte un fuoco è acceso e qualcuno opera affinché rimanga tale. Nessuna meraviglia per forze che condividono una comune responsabilità governativa con l’ambiziosa finalità di portare fuori dalle secche un Paese “spiaggiato”.
Ma allora perché tanto pudico mistero? Perché tanta vischiosa riservatezza?
Il Paese è ad un bivio: o si mantiene lo status quo con due poli a loro modo “moribondi” attorniati da spurie di dissenso (più o meno consistenti). O si decide di cambiare registro, di abbandonare la logica dei blocchi contrapposti per offrire all’Italia una proposta di reale rinnovamento anche nell’assetto politico.
Parole? Nient’affatto!
L’Italia per riformarsi profondamente evitando lacerazioni sociali ha bisogno di un Governo stabile, credibile, autorevole (quindi, non autoritario), veloce e compatto nelle scelte. Condizioni garantite da un Presidente del Consiglio capace di fare sintesi e da una maggioranza solida (non solo numericamente), pragmatica, libera da pigri schemi mentali e, soprattutto, capace di interpretare la realtà senza rimanere vittima del passato.
Una maggioranza la cui solidità non può che fondarsi su un progetto politico chiaro, trasparente e semplice in grado di essere riproposto a livello locale.
Ecco la sfida: dare gambe robuste (ovvero consolidare nei territori) quella lacerante responsabilità di rinnovamento a cui PD e NCD si sono consegnati.
O si fa la maggioranza o si muore! Ciò vale soprattutto per NCD, nata da una costola del PdL (ma come Eva, altro da Adamo) per dare all’Italia un’alternativa alla stagione dei veleni ed aprire la strada al rinnovamento. Una missione edificante e indubbiamente rischiosa che come tutte le avventure ambiziose genera e miete a piene mani timori, resistenze, preoccupazione.
Gettare il cuore oltre l’ostacolo è sempre difficile, ma oggi è indispensabile per il futuro di NCD e, soprattutto, per il futuro del Paese.