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Perché i mercati temono un Draghi azzoppato

MARIO DRAGHI BCE

La cornucopia della Bank of Japan è passata temporaneamente in secondo piano, con il meeting ECB che guadagna il centro della scena, con il suo contorno di tensioni, timori e circolare di indiscrezioni.

Il sentiment, gia fiacco, si è definitivamente inabissato al comparire di indiscrezioni targate Reuters secondo cui ci sarebbe maretta nel Governing Council ECB: a Draghi verrebbe rimproverata da alcuni membri una scarsa condivisione delle scelte, e la decisione di aver comunicato al pubblico i target di incremento del bilancio ECB. Ciò ridurrebbe il margine di manovra del Governatore ai prossimi meetings. Immediata la reazione degli asset, con l’equity che ha accelerato al ribasso, l’euro che ha recuperato fino a mezza figura contro dollaro e i bond periferici che hanno perso supporto, cedendo una manciata di basis points contro un bund ovviamente assai comprato.

Difficile farsi un idea chiara di quel che ci aspetta tra meno di 48 ore, alla luce dell’abbondanza di turbative (FOMC, BOJ, price action) e la massa di indiscrezioni che girano.

Le fonti di Reuters di sicuro stanno avendo un impatto su attese che forse erano state un po’ gonfiate dall’azione della BOJ.

Personalmente, non saprei bene che fare di queste indiscrezioni, in passato rivelatesi infondate più di una volta. Che ci sia un conflitto in seno all’ECB è noto, e questo forse espone i cronisti al rischio di vedersi dare view differenti a seconda di chi intervistano. Il punto è quale schieramento ha la “upper hand”.

Nei giorni scorsi BNP Paribas, una casa tradizionalmente conservativa nelle sue view, ha pubblicato un lungo studio in cui dichiara di attendersi ulteriori misure per dicembre, eventualmente anche un Quantitative Easing sui titoli di stato, e che la mossa potrebbe venire suggerita gia da giovedi con un linguaggio particolarmente accomodante alla conference. Il motivo sarebbe che l’attuale mix di politica monetaria non sta funzionando, e il Governing Council sarebbe assai preoccupato della situazione.

Si tratta di quadro decisamente in antitesi con quanto trapelato. La cosa mi ha fatto venire in mente Kuroda, e come ha abbassato le attese di nuovo QE in arrivo, continuando a ribadire che quanto varato stava producendo effetti, per poi sorprendere tutti venerdi scorso. Se anche Draghi e C. avessero in mente una Kansas Citi Shuffle, ovvero di abbassare le attese per poi cogliere di sorpresa i mercati, amplificando gli effetti della mossa? Con ogni probabilità si tratta di fanta-politica monetaria. Resta il fatto che il Governing Council che si spacca proprio adesso sembra davvero una beffa.

Qualunque sia la verità, Draghi dovrà presentarsi assai preparato giovedi, perche gli argomenti scottanti non mancheranno, dal principale obiettivo delle misure (è la dimensione del bilancio ECB o altro, come il lending ecc?), al funzionamento delle stesse, all’impatto del bazooka della BOJ sulle ambizioni di svalutazione della divisa unica, fino alla compattezza del Committee. Dovesse percepirsi che Draghi non ha più in mano il Council, la reazione dei mercati sarebbe pesante. Ma non credo sia la realtà.


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