“Classicismo e avventura caratterizzano la prossima edizione del Festival Printemps des Arts”, così il direttore artistico Marc Monnet presenta uno degli appuntamenti culturali più significativi e attesi in Costa Azzurra. Il festival monegasco, da oltre trent’anni, riunisce a primavera artisti di fama internazionale e giovani talenti, sempre più seguito da pubblico e critici internazionali.
Nell’arco di quattro weekend, dal 20 marzo al 12 aprile 2015, il festival si pone l’obiettivo di stupire e catturare l’attenzione del pubblico già a partire dalla grafica: un uomo incappucciato che cerca di scorgere la luce da un faro puntatogli sul viso. Il festival scommette quindi su programmi musicali atipici, insoliti e raffinati. L’edizione 2015 sarà interamente dedicata alla musica: 18 concerti coloreranno di note magnifici luoghi del Principato e della Costa Azzurra, con un ventaglio di proposte che spaziano dall’XI al XXI secolo e 3 ritratti consacrati a Bach, Sibelius e Donatoni.
Il cartellone 2015 riunirà oltre 400 artisti, fra i quali figurano la star Soile Isokoski, i violoncellisti Marc Coppey, Xavier Phillips e Camille Thomas, il pianista Henri Barda, l’organista Bernard Foucroulle e grandi formazioni come la Bbc Symphony Orchestra e l’Orchestre Philharmonique de Radio France.
In linea con le edizioni precedenti, anche nel 2015 la musica contemporanea ha uno spazio di primo piano con tre prime esecuzione assolute in programma nel weekend inaugurale (20-22 marzo), commissionate dal Printemps des Arts ai compositori François Bayle, Gilbert Nouno e Gérard Pesson. Nell’ambito del primo weekend sarà inoltre possibile apprezzare anche pagine celeberrime: La Petite Bande e l’Ensemble Stravaganza, formazioni specialiste de repertorio barocco, interpreteranno le pagine barocche di Buxtehude e Reineken e quelle bachiane di struggente forza drammatica della Passione Secondo San Giovanni. Nella giornata di sabato la musica impressionista del finlandese Sibelius fa da cornice a Voci: Orchesteru bung di uno dei massimi compositori europei della seconda metà del Novecento, Franco Donatoni, aprendo il ritratto dell’autore italiano spalmato su tutti i weekend.
Dal 25 al 29 marzo inizia il ciclo “i grandi violoncellisti” con partiture dedicate allo strumento di Debussy, Sibelius, Kodaly, Reger e Bridge e affidate a Marc Coppey, pagine in cui l’humor si alterna ad atmosfere grevi. Imperdibile il concerto di sabato 28 marzo, tutto consacrato a Sibelius, con il soprano finlandese Soile Isokoski, tra le più accreditate voci contemporanee, accompagnata dalla Bbc Symphony Orchestra guidata da Sakari Oramo.
Il pianista Florand Boffard apre il terzo weekend (2-5 aprile) proponendo l’esecuzione alternata di pagine di Bach e Schönberg per svelarne la grande forza creatrice e gli evidenti, o più sottesi, parallelismi. La centralità di Bach riemerge anche nel concerto di sabato 4 aprile incentrato sul confronto tra L’Arte della fuga e Anamorphoses per ensemble composta all’inizio del nuovo millennio dal tedesco Johannes Schöllhorn. Tra gli interpreti figura una delle formazioni più importanti nell’ambito della musica contemporanea, il Remix Ensemble della Casa da Musica di Porto.
Con il quarto weekend (9-12 aprile) torna il ciclo “i grandi violoncellisti” scandito dalle tre Suite di Britten affidate al violoncellista Xavier Phillips e dal recital eclettico di Camille Thomas che accosta la musica catalana con accenni di danza di Pablo Casals e Gaspar Cassado alla Sonata in do minore op. 28 del compositore belga Eugène Ysaÿe e a Lame di Donatoni. La presenza italiana all’edizione 2015 è rappresentata, oltre che da Donatoni e dal mezzosoprano Lucia Napoli, dalla partecipazione del compositore toscano Francesco Filidei protagonista, sabato 11 aprile, in qualità di organista e interprete di Gmeeoorh di Xenakis, Kalavinka della giapponese Noriko Baba e di alcune pagine de L’Offerta musicale bachiana. Per la chiusura il festival propone le partiture sbalorditive del Concerto per violino e della Settima Sinfonia di Sibelius a evocare la solitudine delle immense foreste scandinave sublimi e selvagge, affidate al direttore Mikko Franck alla guida dell’Orchestre philharmonique de Radio France e della violinista Alina Pagostkina.
Il Printemps des Arts è anche un’occasione per scoprire spazi non convenzionali e sale teatrali in cui la belle époque cede il passo ad architetture avvenieristiche. Cosi il pubblico potrà spostarsi dall’Opera all’Auditorium Rainier III, dal Grimaldi Forum al Museo Oceanografico, dallo Yacht Club, al Conseil National, dalla Cattedrale alla sala dei matrimoni del Comune. E, seguendo un articolato programma di concerti e incontri, potrà varcare i confini del Principato per visitare il Château des Terrasses a Cap d’Ail e l’Eglise Saint Michel a La Turbi o ancora il Conservatorio di Nizza e il Casino a Beaulieu-sur-Mer.