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Cosa c’è nei ddl sulle isole minori in esame al Senato

È iniziato l’iter in commissione Ambiente al Senato di 4 disegni di legge sulle isole minori. Si va dai documenti unici di programmazione isole minori (Dupim) ai progetti integrati di sviluppo territoriale, passando per tassa di sbarco, programma-quadro per lo sviluppo delle isole minori, agevolazioni fiscali per le imprese e casa della giustizia.

Senza scordare, oltre ai Comitati per le isole minori, anche l’idea di promuovere conferenze per il Mediterraneo e quella per favorire l’uso di un marchio unico di certificazione. Vediamo, nel dettaglio, cosa contengono le quattro proposte illustrate dal relatore in commissione a Palazzo Madama, Giuseppe Mariniello (Ncd).

LA PROPOSTA RANUCCI L’obiettivo del disegno di legge a prima firma di Raffaele Ranucci (Pd), vicepresidente della commissione Lavoro, vuole “creare le condizioni per facilitare una strategia di sviluppo sostenibile per le isole minori, garantendo al contempo la tutela ambientale di detti territori”. E, quindi, il progetto di legge su 44 piccole isole, istituisce “presso la presidenza del Consiglio dei ministri la commissione permanente per le isole minori”, con compiti di elaborazione “della proposta di programma quinquennale di interventi”.

Quest’ultima, che dovrà poi essere approvata con decreto del premier, è denominata “Documento unico di programmazione isole minori(Dupim)”. Il Dupim, si legge ancora nell’articolato, “è aggiornato annualmente e rinnovato ad ogni scadenza quinquennale”. E le risorse economiche sono individuate, come ha ricordato anche il relatore, integrando “la dotazione finanziaria del fondo di sviluppo delle isole minori”.

IL DISEGNO DI LEGGE D’ALÌ Il progetto di legge, a prima firma di Antonio D’Alì (FI), prevede la nascita di un “comitato istituzionale delle piccole isole” e della “Conferenza per lo sviluppo delle piccole isole del Mediterraneo”, volta a “intensificare gli scambi culturali e il trasferimento di esperienze fra le comunità isolane, in modo da valorizzare pienamente il patrimonio storico, culturale ed economico rappresentato da tali comunità”. E gli strumenti di programmazione si basano su un “accordo di programma quadro da porre a base del documento unico di programmazione isole minori”.

Nel disegno di legge si prevede l’incremento “di 10 milioni di euro a decorrere dal 2013” per “l’adeguamento degli impianti di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e di depurazione delle acque dei comuni” che si trovano all’interno delle piccole isole. Inoltre nel progetto si vuole creare uno specifico “marchio di qualità ambientale e paesaggistica”, ovvero un “marchio unico di certificazione, per la personalizzazione dei prodotti e delle iniziative, già istituito dai comuni delle piccole isole”.

IL DDL ORRÙ L’altro disegno di legge del Pd è a prima firma di Pamela Orrù. L’obiettivo? Consolidare ‘Laboratorio isole’ come metodo: è questo il frutto di una elaborazione comune con l’Associazione nazionale comuni isole minori (Ancim), che ha visto il protagonismo anche dei cittadini e delle forze economiche locali”. Ma, si legge ancora nella relazione illustrativa, ci sono anche i contenuti, partendo dalla “previsione di un piccolo fondo, da implementare con finanziamenti altrimenti frazionati in vari ministeri, nell’ottica di una programmazione unitaria”.

E l’azione deve essere “finalizzata a realizzare gli interventi previsti dai Pist (Progetti integrati di sviluppo territoriale)” all’interno del quadro programmatico pluriennale del Dupim. Il disegno di legge, che interviene in via specifica anche su sanità, scuola, trasporti, prevede anche la nascita di una “conferenza per il Mediterraneo che mira ad inserire il problema complessivo delle isole minori in un quadro di programmazione e di progetti integrati” e istituisce il “Comitato per le isole minori” presso la presidenza del Consiglio dei ministri.

Senza scordare “accordi di collaborazione e convenzioni con gli istituti di credito per incentivare lo sviluppo infrastrutturale e tecnologico delle isole minori”. È anche prevista, in alternativa all’imposta di soggiorno, quella di sbarco, nella misura massima di 1,5 euro. Infine, come si legge nella proposta, nei comuni dove “ha sede il giudice di pace è istituita la ‘casa della giustizia’”, centro di mediazione coordinato dal mediatore-conciliatore, ovvero una figura a costo zero “scelto tra i magistrati in quiescenza che abbiano dichiarato la propria disponibilità”.

IL PROGETTO DE POLI Un “Comitato istituzionale delle isole minori” è istituito anche dal ddl a prima firma di Antonio De Poli (Udc). E per il fondo per le isole minori è “autorizzata la spesa di 100 milioni di euro per gli anni 2013, 2014 e 2015 e di 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016”. Inoltre il ddl istituisce un “programma-quadro per lo sviluppo delle isole minori” e il comitato predispone “il piano nazionale per la valorizzazione e lo sviluppo delle isole minori, che ha validità triennale ed è aggiornato annualmente”. Un decreto del Mef infine, come ha ribadito anche Giuseppe Mariniello in sede di presentazione congiunta dei ddl, definirà i requisiti per l’accesso a agevolazioni fiscali per le imprese “che già operano o che intendano in futuro realizzare insediamenti produttivi”. IAC


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