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Cronache italiane

L’Italia è rassegnata in una mediocrità illegale ? Sembra proprio di si. Come uscirne ? Il problema sembra eterno, irrisolvibile, di una corruzione che fa implodere le istituzioni, le svuota, fino a renderle strumento di un metodo mafioso.

Ebbene, è venuta l’ora di una rivoluzione progettuale. Attenzione, infatti, a limitare il nostro sguardo alla voglia di etica, certamente necessaria, ma insufficiente in una visione sistemica. Non possiamo illuderci che l’abitudine al peggio si superi con il sogno del meglio. Il positivo va costruito pazientemente e la democrazia va curata; siamo noi, ciascuno di noi, gli anticorpi.

Nel nulla democratico che ci circonda non bastano le singole buone volontà, le eccellenze. C’è un problema di dignità generale, di educazione al bene comune, di riappropriazione della storia comune in ogni storia personale, di reincarnazione dei valori nella vita quotidiana.

La magistratura farà il suo corso, ed è bene che sia così. Ma la storia ci insegna che il malcostume non si vince con le sentenze, che ci vuole un nuovo inizio per la democrazia, se la amiamo; dobbiamo restituire senso ad un bene prezioso che diamo per scontato, che consideriamo acquisito per sempre.

Abbiamo tutti una responsabilità politica per ciò che di negativo accade ogni giorno; e quella non si discute in tribunale, non si urla nelle piazze ma si verifica costantemente nella nostra intima coscienza di persone – cittadini.

 



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