Mentre le condizioni di salute del medico italiano ricoverato all’ospedale Spallanzani di Roma sono “lievemente peggiorate”, come spiega il Corriere della sera, l’Organizzazione Mondiale della Salute ha presentato oggi un bilancio positivo sugli sforzi per controllare l’epidemia di ebola.
Dopo mesi di allarme e nonostante un bilancio di 7mila vittime e 16mila contagiati, il responsabile dell’organizzazione per la crisi di ebola, Bruce Aylward, ha detto che gli sforzi sono stati produttivi. Soltanto le autorità della Sierra Leone hanno mancato nel raggiungimento degli obiettivi per far fronte all’emergenza.
Aylward – riporta la Bbc – ha detto che Liberia e Guinea sono riuscite a seppellire in maniera sicura il 70% delle vittime contagiate, uno dei passi fondamentali per frenare l’epidemia. Due mesi fa, l’Oms ha insistito sulla necessità di isolare in maniera appropriata i malati.
Nonostante questi sforzi, numerose organizzazioni insistono nel dire che in Liberia solo il 23% dei malati di ebola è isolato e sono stati adottati solo il 26% degli strumenti necessari per seppellire i cadaveri in modo sicuro. In Sierra Leone, invece, il 40% dei casi è isolato.
Secondo la stessa Oms c’è ancora molto lavoro da fare: “Gli obiettivi del 1° dicembre sono stati raggiunti in molti luoghi, ma non in tutti” ha detto Anthony Banbury, delegato delle Nazioni Unite per l’ebola. “C’è molta gente che continua a contagiarsi e molta che muore. Dobbiamo continuare a lavorare”.
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