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Ecco come cambia la cartina geografica della Francia

Lo scorso 25 novembre l’Assemblea Nazionale ha approvato, in seconda lettura, l’articolo 1 del progetto di legge di riforma territoriale, che prevede la riduzione delle regioni. Passeranno dunque da 22 a 13 nel 2017, salvo ultima revisione al senato prevista nel mese di dicembre che potrebbe modificarne il numero. Il paese si avvia dunque alla decentralizzazione che permetterà il trasferimento delle competenze amministrative dello stato verso le collettività locali. L’obiettivo principale è quello di ridurre la spesa pubblica. Il governo prevede di risparmiare 15 miliardi di euro da qui al 2017.

La Francia conta oggi 101 dipartimenti, 36.700 comuni, 22 regioni e 2600 raggruppamenti intercomunali. Il paese è strutturato su quattro livelli amministrativi che condividono le stesse competenze: comuni, comunità di comuni, dipartimenti e regioni. Questo insieme di livelli viene rappresentato con l’espressione “millefeuille territorial”. Si tratta di un sistema complesso e difficile da sostenere sul piano dell’efficienza e del sostentamento economico. La fusione delle regioni permetterà dunque un risparmio economico considerevole tenendo presente che si andrà a tagliare sui cosiddetti impieghi doppioni e sulla rappresentanza elettorale.

Le regioni francesi avranno la taglia equivalente alle altre regioni d’europa e saranno capaci di costruire delle strategie territoriali. A questo proposito infatti, le regioni disporranno di competenze allargate e di strumenti adeguati per accompagnare e sostenere le imprese. Diventeranno la sola autorità competente per sviluppare le politiche di formazione e impiego. Potranno intervenire nei trasporti. Gestiranno le scuole e i collegi. Saranno responsabili dei grandi lavori infrastrutturali e disporranno dei mezzi finanziari propri e dinamici.

In termini economici, la nuova cartina regionale francese si presenta abbastanza equilibrata in termine di crescita e PIL. Eccezione fatta per la regione “Centre” che ha un PIL di 67 miliardi di euro e la Corsica con un PIL di appena 8 miliardi, la maggior parte delle regioni si attestano nella media tra i 100 e i 150 miliardi di PIL. Le due più importanti regioni per PIL sono l’Ile de France con un PIL di 612 miliardi di euro, pari a un terzo del PIL nazionale, e la nuova futura regione Auvergne-Rhône-Alpes con un PIL di 231 miliardi.

Edoardo Secchi
Founder & CEO
ITALIE-FRANCE GROUP
www.italie-france.com


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