Tempo fa Achille Occhetto era ancora il segretario del PCI, l’ultimo prima della dissoluzione del Partito*. Non ero ancora nato ma, studiando e leggendo la storia appena recente, avevo notato come il costume politico della riservatezza intorno alla propria vita privata, era un qualcosa di imprescindibile: la vita sentimentale e quella lavorativa erano due sfere non comunicanti.
A tal punto che, ad esempio, il rapporto che c’era tra Togliatti e la Iotti, o la Montagnana prima, era praticamente tenuto sotto segreto.
Fece scalpore, quindi, una sua foto dell’ultimo segretario del PCI mentre baciava la moglie, il costume comunista fino a quel punto era stato ben più rigoroso.
Bene, quella foto, di quel bacio, fu una specie di terremoto per allora: “il segretario del PCI si era fatto ritrarre in quel modo con sua moglie!”, quasi uno scandalo.
La degenerazione nel corso del tempo attraversa molte fasi, inutile enumerarle tutte, fino al “Salvini Desnudo” in copertina del settimanale semi-scandalistico ‘Oggi’.
O come riportato sulla copertina del rotocalco “il newsmagazine delle famiglie italiane”.
Non penso ci sia altro da commentare se non constatare la foto della totale degenerazione della politica/cosa pubblica a showbiz.
Perché, forse sarà anche inutile ripeterlo, ma come ha detto Loris Caruso sul Manifesto del 22/11 Salvini è un prodotto dello showbiz, che è politica, ed essa è percepita ogni giorno di più come showbiz: «Il segretario della Lega è ininterrottamente in televisione, spesso due volte al giorno, dalla campagna elettorale per le europee. Non può essere solo perché «fa audience» (fa audience?). Dopo, ci si produce in continue analisi sul perché la Lega cresca nei sondaggi, celebrando le doti del leader, le sue abilità comunicative, la sua bravura ad intercettare gli umori popolari. La Lega cresce perché Salvini è in televisione due volte al giorno. Una parte secondaria del merito va anche alla sua capacità di individuare poche chiare questioni per posizionarsi sul mercato (No all’Euro e all’immigrazione). Ma nessuno se ne accorgerebbe se non ci fosse la prima condizione».
*dissoluzione del Partito, non trasformazione: coloro i quali sostengono che il PCI si sia trasformato fino a diventare il Partito Liberista che è incarnato dal PD oggi, non solo si sbaglia di grosso ma ha frainteso totalmente il senso della dissoluzione del PCI.