Ho letto un articolo del Washington Post. Secondo uno dei soliti studi il Natale renderebbe i bambini più egoisti. Scandalo. Orrore. Trionfo del consumismo sullo spirito della festa che dovrebbe renderci tutti più buoni. Allora è partito subito l’esperimento sociale per rimediare a questi tremendi danni della società del consumo: come correggere il bambino egoista per renderlo altruista? Lo hanno fatto incontrare con un Babbo Natale educatore che gli offre due pezzi di cioccolata, uno grande e uno piccolo chiedendo al bambino quale vuole tenere per sé e quale vuole dare al suo amico. Chiaramente il bambino sceglie il pezzo grande per sé. Scandalo. Orrore. Immediatamente il Babbo Natale educatore fa scattare nel bambino il caro vecchio senso di colpa chiedendogli “Bambino, che cosa donerai tu per Natale? Come ti fa sentire (essere un piccolo egoista?, nda)”. Al ripetersi dell’esperimento, dopo questa lezioncina moralista, il bambino, preso dal senso di colpa, darà al suo amichetto il pezzo di cioccolata più grande tenendo per sé quello più piccolo.
Eccolo, me lo vedo già arrivare, lo scienziato sociale di turno con la faccia malmostosa ma pulitina, come in un film di Wes Anderson, che ci racconta come l’egoismo sia in realtà una fiacchezza morale facilmente correggibile. A questo punto, l’unica cosa da augurarsi sarebbe che il bambino risponda all’educatore sbaffandosi tutta la cioccolata e facendo poi seguire, al dito puntato del Babbo Natale moralizzatore, una sonora pernacchia. Sfortunatamente, invece, il bambino assimilerà quel senso di colpa e tutte le sue azioni successive che implicano dono e generosità non saranno dettate da una libera scelta individuale ma dal senso di colpa, dal disgusto di sé. Da quell’avvoltoio del moralismo piazzato sulla nostra spalla che con la sua faccia malmostosa ma pulitina ci indica la strada giusta per essere un cittadino perfettamente retto e sociocompatibile.
