Skip to main content

Lo sapete che il prezzo del petrolio non ha ancora toccato il fondo?

Il celebre aforisma di Mae West, diva pop dei tempi suoi, per cui “il troppo di una cosa buona è splendido” è messo in discussione dai mercati e li preoccupa. Il petrolio scontato è buono, quello a metà prezzo li disturba. Quando accadde in passato fecero default, tra gli altri, il Messico, il Venezuela, la Russia e una moltitudine di banche texane.

A differenza della crisi europea, destinata a continuare in forme sempre nuove perché i paesi membri si sopportano sempre meno tra loro e trovano politicamente più fruttuoso criticarsi l’un l’altro che accordarsi, la crisi del petrolio non è strutturalmente preoccupante. Certo, per i produttori si profilano tempi grami, ma l’effetto di sistema è senza alcun dubbio positivo.

Quanto al petrolio, le prime reazioni spavalde di molti produttori statali e privati (rimarremo profittevoli anche a 60 o a 50 dollari) fanno pensare che la soglia del dolore vero, quello che fa cancellare nuovi progetti o addirittura chiudere attività marginali, non sia ancora stata raggiunta e si trovi quindi più in basso. Qualcuno dovrà insomma ritirarsi dal gioco prima che il prezzo si stabilizzi e poi torni a salire. Per questo non ci scalda il cuore il fatto che i titoli del settore siano a sconto sul prezzo del greggio e sul valore di libro.

Estratto dalla newsletter Il Rosso e il Nero

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter