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L’avamposto dell’onestà, Conrad smorfia l’attualità capitolina

Le scelte del Governo e della Politica rispetto l’ennesimo rigurgito di malaffare, che magistratura e media hanno vomitato sopra l’ormai inacidita opinione pubblica, mi hanno fatto tornare alla mente la novella di Conrad “l’avamposto del progresso”. La novella è presto fatta: “l’avamposto dell’onestà”. Ciascuno potrebbe personalizzarla modificando ambientazioni e protagonisti, sicuro dell’univocità del finale. Uguale per tutti. I portatori di legalità, indipendentemente dal loro carisma, dal loro passato, dopo un certo tempo, ineluttabilmente, sono destinati a finire sopraffatti dall’andazzo che si fa prassi. Col tempo, assisteranno all’indebolirsi della loro immagine. Piegati nel morale, finiranno col perdere l’incisività nella loro azione censoria, di controllo ed esempio. E come nella novella di Conrad il battello civilizzatore arriverà sempre dopo, quando ormai è troppo tardi.

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