Uno scatto, un pensiero. Farinetti, patron di Eataly parla al microfono ai componenti dell’Orchestra del Regio scherzando con Paolo Virzì, il regista. Alle sue spalle Fassino, il sindaco di Torino, è sorridente. Più in disparte, Noseda, il direttore, sorride anche lui. Il clima è festoso, pieno di allegria.
Il Teatro Regio di Torino è in tournee in Canada e Stati Uniti. Il Regio, per dirla secondo lo spirito del tempo – prima di tutto i conti a posto – è uno dei pochi teatri d’Opera italiani in attivo. Il melodramma è cosa nostra. E’ roba tutta italiana. Stampato nel DNA come la buona cucina e questa benedetta bellezza che non sappiamo valorizzare.
Ci pensa Oscar Farinetti, dunque. Che pare sia l’unico che l’abbia capita e l’abbia saputa mettere giù bene. Il lievito di Slow Food, un pizzico di marketing e una spolverata di comunicazione. Il gioco è fatto. Da pittoresco a sistema che fa quattrini. Eppure chi lo sa, forse sono rincorbellito del tutto, o forse sono felice…a parte quella specie di ovo sodo dentro, che non va né in su né in giù, ma che ormai mi fa compagnia come un vecchio amico… fatto sta che a me ricorda tanto Little Eataly.
Little Eataly
Di