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L’Unità: dall’editore puro Fago al Re del gossip Veneziani

Chissà se ora il migliorista togliattiano Emanuele Macaluso alzerà il cartellino rosso, come fece con l’editore puro Matteo Fago: poveri redattori in che mani siete caduti, sul probabile nuovo editore, il Re del gossip Guido Veneziani che in cordata con il gruppo di costruzione lombardo Pessina, si avvierebbe, dopo il placet dei due liquidatori  della Nie e del giudice fallimentare, a riportare in edicola la storica testata fondata nel 1924 da Antonio Gramsci.

E chissà se con questa mossa corretta in extremis dal tandem Veneziani-Pessina, benedetta dal tesoriere del Pd e, sembra, apprezzata dalla redazione, saranno risolte, come denunciato giorni indietro dal Cdr del quotidiano, “le gravi indempienze dei soci e degli amministratori della società in liquidazione” e si sarà usciti, come affermato dal segretario dell’Asr, l’Associazione Stampa Romana, Paolo Butturini, da “una piccola storia ignobile di mandanti e di killer su cui prima o poi bisognerà indagare”.

Certo è che, stando alla dettagliatissima relazione dei due liquidatori a corredo del bilancio 2013, il passivo accumulato dalla società editrice dell’Unità, la Nie, è, a dir poco, cospicuo e considerevole : quasi 33 milioni di euro, per l’esattezza 32,9 milioni tanto che, a fine luglio scorso, siccome per ogni numero edito le perdite mensili ammontavano a 700-800 mila euro mensili, si optò per la chiusura perchè, hanno scritto i liquidatori, la continuazione, se da un lato potrebbe mantenere il valore stimato degli assest aziendali (ed in particolare il valore della Testata), dall’altro genererebbe un incremento certo e rilevante delle posizioni debitorie.

Tutto bene quel che finisce bene, allora? Tutto risolto? Lo si vedrà nei giorni a venire visto che la procedura del concordato preventivo che si sarebbe potuto evitare se l’assemblea dei soci del 29 luglio avesse dato il via libera alla dettagliata offerta d’acquisto di Fago, richiede una serie di passaggi ineludibili: e non è detto che ci possa essere, in dirittura d’arrivo, una sorpresa sulla falsariga della celebre Stangata.

 


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