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Gli obiettivi di Rete Destinazione Sud

Non sono un esperto di turismo ma da comunicatore me ne occupo spesso e ho la fortuna di lavorare anche con una realtà come Trentino Marketing, la società di promozione turistica del Trentino, una delle migliori realtà del settore a livello internazionale.

Oggi ho partecipato a Salerno  al Forum del Turismo organizzato da Confindustria in occasione della presentazione di Rete Destinazione Sud: la prima rete di imprese per il rilancio del turismo nel Sud Italia, che ha l’obiettivo di potenziare la competitività del sistema turistico meridionale, sviluppando azioni comuni di promozione e commercializzazione, valorizzando l’offerta turistica relativa a risorse artistiche, culturali ed enogastronomiche del territorio, per attirare visitatori provenienti da nuovi mercati e favorire la destagionalizzazione.

Il progetto di Rete Destinazione Sud mi ha impressionato molto perché si propone di fare concorrenza a Booking ed Expedia e di liberare le migliaia di piccoli operatori turistici del Mezzogiorno dai ricatti delle politiche commerciali dei big player del settore.

“Rete Destinazione Sud – ha dichiarato il Presidente del Comitato di Gestione Michelangelo Lurgi – si pone come obiettivi principali la creazione di sinergie tra operatori della filiera turistica di tutto il Sud Italia per creare un prodotto ad hoc per quell’area, valorizzarlo, promuoverlo e commercializzarlo sul mercato in modalità on line per consentire l’acquisto in tempo reale, garantendo una soddisfacente fruizione del territorio meridionale nelle sue varie, ricchissime quanto suggestive sfaccettature .”

E ha ragione Lurgi quando dice: “il mondo si vende e si propone quasi totalmente in rete mentre il Sud non riesce a fare rete e non riesce ad entrare nella rete.”

Come funzionerà, allora, questa Rete che, proprio per quanto rileva Lurgi, si presenta come un progetto intrigante e al tempo stesso ambizioso?
La rete, lavorando con una piattaforma di prenotazione on line, che sarà specializzata per il Sud Italia, intende proporre sul mercato internazionale un brand South Italy.
Il fruitore può, accedendo alla piattaforma, prenotare un volo aereo, un hotel, un’escursione, una cena con spettacolo, un ticket per il museo o per il teatro, tutto on line in tempo reale con pagamento con carta di credito e stampa immediata dei voucher e dei documenti di viaggio.
Accanto a questa opportunità sarà possibile acquistare un itinerario turistico esperienziale diviso per tematiche, vera innovazione per il mercato nazionale ed internazionale, garantito dai componenti della rete e certificato dal controllo fornitori assicurato dalla rete per ogni proposta inserita sul portale.
La rete si interfaccerà con territori, amministrazioni pubbliche e soggetti privati per consentire una maggiore fruibilità e accessibilità di monumenti, musei, siti di interesse.

Perché ho deciso di proporre questo post in occasione della presentazione della Rete?
Perché credo che oggi il mondo del turismo italiano sia di fronte a un bivio, ad un vero e proprio “lascia o raddoppia”.
In troppi continuano a crogiolarsi sugli allori mentre il mondo va in un’altra direzione.
I consumatori sono cambiati nel mondo del turismo come in quello della moda ed è interessante uno studio di Saatchi& Saatchi presentato questa settimana, in cui si evidenzia come si sia democratizzato il consumo d’élite.

Oggi un consumatore può avere un pantalone di Zara, un orologio di un brand del fast fashion, una camicia sartoriale, un Fay o un Monclear e un pc da 250 euro. Come lo definiremmo questo consumatore?
In che categoria lo classificheremmo?

Questo stesso consumatore, come turista, decide i suoi consumi così come effettua le sue scelte per l’abbigliamento. Se deve utilizzare una struttura per starci con la famiglia probabilmente la sceglierà confortevole, mentre se dovrà solo dormirci e starci per lavoro opterà per soluzioni più spartane ma comunque sicure in termini di qualità ambientale. Ed è quello che hanno ben compreso i francesi di Accor con offerte diverse tra loro come quelle di due brand del gruppo quali Sofitel ed Ibis.

Ed allora è importante che in Italia ci sia una strategia chiara a supporto del turismo.
Una strategia che vada al di là dei tempi della politica e delle campagne elettorali, che preveda magari il coinvolgimento negli investimenti anche di una realtà come la Cassa Depositi e Prestiti.
Una strategia nella quale un progetto come Rete Destinazione Sud possa diventare Rete Destinazione Italia e, col supporto di tutte le istituzioni, sappia lavorare alla creazione di una offerta in grado di intercettare e, dove occorra, creare la domanda.

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